“Stanno arrivando altre due procedure di infrazione della Ue all’Italia per la depurazione, oltre alle due già in corso. Una che era partita nel 2014 e che probabilmente si concluderà con una condanna nel prossimo anno. Un’altra che è iniziata nel 2017 e che avrà tempi più lunghi”. Lo ha detto il commissario straordinario per la depurazione, Enrico Rolle, a margine di un convegno a Rimini alla fiera della green economy Ecomondo-Key Energy.
Il commissario ha il compito di curare i lavori di costruzione e adeguamento dei depuratori nei comuni non in regola, per far uscire l’Italia dalle attuali due procedure di infrazione Ue. “Il lavoro sta procedendo abbastanza bene – ha detto Rolle -, abbiamo cominciato ad avere qualche risultato, un certo numero di agglomerati sono usciti dalla procedura di infrazione. Per altri si sono avviati i lavori, le progettazioni sono in corso. E’ un sistema che si è messo in movimento. I soldi ci sono – ha aggiunto Rolle -. Abbiamo già fatto previsioni che non basteranno, ma questa mancanza di risorse si sentirà fra tre o quattro anni”. Per quanto riguarda le due procedure di infrazione in arrivo, ha spiegato il commissario “si sta discutendo in parlamento e nel governo di portare sotto la competenza del mio ufficio anche queste. Ho chiesto di rivedere le competenze del commissario e di inserire una notevole modifica delle possibilità che ha di andare in deroga alle procedure d’appalto o alle procedure di rilascio dei pareri da parte degli enti, che richiedono tempi non compatibili con il mandato ricevuto, che è di realizzare tutto nel minor tempo possibile”.
Per Rolle la difficoltà più grande nel suo lavoro è “ottenere le pronunce di compatibilità ambientale da parte delle Regioni, oltre all’impossibilità di far transitare personale capace e utile da altre amministrazioni verso la struttura commissariale, perché nella legge istitutiva non era stato previsto alcun incentivo”.