Sono stati assegnati all’anatomopatologo Francesco Callea, alla giornalista del TG1 Laura Chimenti, al docente universitario italo-canadese Gabriel Niccoli e alla cantante Rosa Martirano i premi Cultura “Dante Alighieri” per il 2018.
La cerimonia di consegna ha avuto luogo ieri sera nel salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi e la manifestazione è stata promossa dal Comitato di Cosenza della Società “Dante Alighieri”, presieduto da Maria Cristina Parise Martirano, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, rappresentata ieri dal Sindaco Mario Occhiuto e dal Vicesindaco e Assessore alla Cultura, on.Jole Santelli.
La cerimonia, brillantemente condotta dalla giornalista Iole Perito, si è aperta con il saluto della Presidente del Comitato cosentino della “Dante”, Maria Cristina Parise Martirano che ha ricordato il nuovo corso della Società con la presidenza del prof.Andrea Riccardi che ha orientato le azioni del sodalizio “dall’Italnostalgia all’Italsimpatia”. “Forse il premio – ha spiegato Parise Martirano – nasce da un peccato di orgoglio, perché scaturisce dalla convinzione che sono tanti i cosentini di nascita o di origine, del passato e del presente, che possono essere additati come modelli su cui richiamare l’attenzione soprattutto dei nostri giovani. In linea con le finalità stesse della Società Dante Alighieri che promuove la lingua e la cultura italiane in tutte le sue manifestazioni nel mondo, il Comitato di Cosenza ha voluto ritagliarsi, con i premiati di questa VI edizione, un suo spazio per mettere in evidenza il contributo che la cosentinità ha dato non solo all’Italia, ma anche al resto del mondo”.
Il Sindaco Mario Occhiuto si è detto onorato di ospitare nella casa comunale la cerimonia conclusiva del Premio “Dante Alighieri”. “Da 7 anni, da quando sono Sindaco – ha detto Occhiuto – il tema della crescita e dello sviluppo culturale della nostra comunità ci è stato sempre a cuore ed è stato al centro dei nostri programmi. Noi lo abbiamo coltivato e tenuto presente, pur non senza sforzi, a causa dei fondi molto limitati che, in un settore così importante, vengono destinati dallo Stato agli enti locali. Ciò nonostante il Comune di Cosenza è stato premiato, nel 2015, allo SMAU di Napoli per l’esperienza delle residenze artistiche dei BoCS Art. La cultura – ha aggiunto il Sindaco Occhiuto – è assolutamente fondamentale per la crescita di una comunità”. Ed ha ribadito che l’Amministrazione comunale ha fatto di tutto perché tutto questo fosse possibile, ricordando i numerosi progetti culturali avviati, il restauro degli edifici storici, a partire dal Castello Svevo e dalla sua valorizzazione. “Quel che più conta – ha detto ancora il primo cittadino – non è tanto il valore economico che può derivare dalla valorizzazione di un bene, ma il suo valore culturale, perché è quello che è in grado di sviluppare il rapporto identitario che lega quel bene alle persone di una comunità, radicando lo spirito di appartenenza al territorio”.
Congratulandosi con i premiati e ringraziandoli per il loro impegno nei campi più disparati, il Sindaco Occhiuto si è detto orgoglioso di questi “cosentini eccellenti che hanno dato il loro contributo culturale non solo alla loro città di appartenenza ed alla Calabria, ma al mondo intero”. Citando Giorgio La Pira, Occhiuto ha concluso il suo intervento sottolineando che “i cittadini sono come gli alberi che hanno le radici trapiantate nel loro territorio. Anche se sono lontani, avvertono forte il legame di appartenenza”.
Il Vicesindaco e Assessore alla cultura, on.Jole Santelli, dopo aver ringraziato la Presidente del Comitato di Cosenza della Società “Dante Alighieri”, Maria Cristina Parise Martirano, “per l’entusiasmo con cui persegue gli obiettivi propri della associazione di cui è a capo e per il coinvolgimento della città in sempre nuove sfide culturali, ha sottolineato che “Cosenza è la città che investe maggiormente in cultura. Abbiamo investito e continueremo ad investire nel suo passato, ma anche nel suo futuro. La cultura – ha aggiunto Santelli – non può non andare a braccetto con l’identità di una comunità e quando si è impegnati nel tentativo di creare una comunità non si può prescindere dal ricostruirne l’identità. Chi, come i premiati con il “Dante Alighieri”, è riuscito ad avere successo, anche altrove, è per noi motivo di orgoglio e se torna per abbracciare la sua città è per dire : “io ci sono!”.
La cerimonia, dopo i saluti istituzionali, ha riservato spazio alla ricostruzione dei profili dei premiati e del loro impegno nei campi professionali più diversi: dalla medicina al giornalismo, dall’attività accademica, alla musica. Per rendere tutto più friendly, ogni premiato è stato introdotto da un breve videoclip che ne ha riassunto la carriera e la molteplicità delle attività svolte e nei particolari si è entrati grazie alle efficaci interviste di Iole Perito. E così l’anatomopatologo Francesco Callea, direttore per lungo tempo delle Anatomie Patologiche dei maggiori Ospedali Pediatrici italiani (dall’Istituto “Gaslini” di Genova al “Bambin Gesù” di Roma) e degli Spedali Civili di Brescia, ha raccontato del suo impegno umanistico ed umanitario in Tanzania, quasi una sua second life, grazie al quale è riuscito ad attivare un laboratorio di Virologia Molecolare per la diagnosi ed il monitoraggio dell’infezione da HIV in un villaggio che ospita bambini HIV positivi orfani di entrambi i genitori. Per affrontare il grave problema legato alla carenza di patologi (in Tanzania il rapporto è di 22 patologi per 53 milioni di abitanti), Callea ha, inoltre, promosso la fondazione di una Scuola di Specializzazione con criteri moderni dove insegna un corpo docenti composto da un gruppo di patologi, tra i maggiori in Italia e in America, che hanno entusiasticamente aderito per spirito di amicizia oltre che per vocazione. E proprio al fine di supportare questa scuola di specializzazione il dottor Francesco Callea, alla fine del 2017, con alcuni compagni di liceo, ha fondato a Cosenza l’Associazione ONLUS, “Friends Raising” che, come dice lo stesso nome, ha chiamato a raccolta un gruppo di amici per condividere un progetto dalle spiccate caratteristiche umanitarie.
Anche se la sua attività medica e sociale lo porta spesso “a timbrare il cartellino a Sud dell’Equatore” – come, con efficace espressione, ha sottolineato – Francesco Callea è legatissimo alla sua Cosenza e ieri sera lo ha ribadito ancora una volta quando, prima di ultimare il suo intervento, ha ammesso: “il posto dove si nasce rappresenta le radici e le mie radici sono qui, a Cosenza”.