«Lavoriamo sul territorio e rispettiamo le indicazioni del presidente Silvio Berlusconi e del vice presidente Antonio Tajani. In questa fase, dove siamo stati chiamati ad aprire a tutti il partito con spirito di condivisione, è prematuro uscire con un nome ufficiale da candidare poiché, così facendo, non stimoliamo gli elettori, anzi, si produce l’effetto contrario. Gli eletti di Forza Italia in Calabria, dai comuni al Parlamento stanno facendo un ottimo lavoro, per questo ritengo fondamentale continuare a lavorare sul territorio e seguire le indicazioni del nostro leader Berlusconi che vuole un partito più forte ed aperto a tutti e che vede nel Vice Presidente Tajani il responsabile della riorganizzazione di Forza Italia. Antonio Tajani, dopo il grande successo al congresso europeo del PPE, ha in più occasioni ribadito che è presto per parlare di candidature in Calabria e quindi, ad oggi, non ci sono candidati ufficiali ne condivisi dal partito nazionale. Ben vengano, quindi, più nomi da valutare come candidato a governatore in Calabria e lavoriamo per un confronto costruttivo ed inclusivo all’interno del partito che vede nella riorganizzazione la massima espressione di democrazia e di meritocrazia all’interno del nostro movimento. Rafforzare Forza Italia è il nostro obiettivo per il bene del Paese e sostenere Berlusconi significa condividere con il Vice Presidente Antonio Tajani, sempre in linea con il nostro leader, la fase della riorganizzazione del partito».
Con queste parole il senatore Marco Siclari incentiva tutti a continuare a lavorare sempre meglio sul territorio e per i cittadini rinviando a dopo il congresso il lancio del nome ufficiale del candidato a governatore e pone l’accento sui problemi della Calabria.
«Con la Calabria sofferente non si fanno distinzioni. Legittima la richiesta di candidatura di Piero Aiello, ma ribadisco a tutti che la candidatura non si fa per territori, ma per i calabresi. Rispondendo all’amico Piero Aiello, che chiede che il governatore sia di Catanzaro, per quanto riguarda il sottoscritto e sono convinto anche i calabresi, il governatore della Calabria può essere anche di Treviso, purché realizzi il vero e tanto atteso miracolo del rilancio della nostra Calabria per permettere ai calabresi di realizzarsi a casa propria. Prendo atto, comunque, con piacere della nuova proposta come candidato a governatore del collega medico Piero Aiello che è stato Senatore della Repubblica ed ha dimostrato nelle ultime elezioni politiche di essere stimato a tal punto da difendere molto bene il partito a Catanzaro dall’ondata grillina che ha travolto il Sud Italia alzando, quindi, la media dei consensi de partito nel nord della Calabria. È chiaro che la candidatura di Aiello, così come accaduto dell’amico Mario Occhiuto, che stimo sia come amministratore sia come persona, deve essere discussa, soprattutto in questa fase, all’interno del coordinamento regionale e con i militanti. Le candidature, soltanto successivamente, credo non prima del congresso di febbraio, verranno proposte al partito nazionale per essere discusse con i vertici e al momento giusto con i partiti alleati del centrodestra. L’obiettivo politico è vincere con tutte le anime de centrodestra. Va bene il civismo, ma il nostro partito può e deve essere protagonista del centrodestra calabrese e di riferimento delle liste civiche e non il contrario. Per questa ragione è necessario lavorare in squadra e seguire le indicazioni di Berlusconi che vuole riorganizzare Forza Italia per essere protagonista rivolgendosi a quei moderati che attendono di essere coinvolti in un nuovo percorso politico per scrivere con noi la nuova storia del nostro Paese e della nostra Regione. Ho sempre sostenuto che sono aperto a nuove candidature, ma siamo ancora nella fase embrionale ed in questa fase, ribadisco, è più importante rafforzare il partito e scrivere un programma che vede nel rilancio della Calabria la speranza dei nostri giovani», ha concluso il senatore azzurro.
CANDIDATURE IN CALABRIA, SICLARI: VANNO BENE OCCHIUTO E AIELLO MA NON ESISTONO LE CALABRIE, ESISTONO I CALABRESI
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