Un “silenzio assordante” è quello che si avverte dal 9 maggio scorso, giorno in cui, nel quartiere della Cittadella Regionale, è stato presentato dai massimi vertici dell’Anas e dal Presidente della Regione Calabria la proposta di variante al Megalotto 6 e 9 della S.S. 106 Jonica, riguardante il collegamento efficace e veloce tra la città capoluogo della Provincia di Crotone e la città capoluogo di Regione.
E questo dopo la minuziosa e preziosa opera di tessitura istituzionale avviata, a Febbraio dello scorso anno, dall’Amministrazione Provinciale di Crotone, coinvolgendo le Amministrazioni dei Comuni e delle Provincie di Crotone e Catanzaro nel sottoporre, ai propri Consigli, l’adesione alla proposta di nuova S.S. 106 a 4 corsie con spartitraffico che prevede il collegamento tra lo svincolo di Simeri Crichi (CZ) a quello di località Passovecchio a Crotone portando la distanza tra le due città capoluogo a soli 55 Km, percorribili in 30 minuti, con limite di velocità consentito di 110 Km/h.
Un tracciato che attraversa complessivamente 5 comuni della provincia di Crotone (Crotone, Cutro, San Mauro Marchesato, Roccabernarda e Mesoraca) ed altrettanti della provincia di Catanzaro (Catanzaro, Simeri, Cropani, Belcastro e Marcedusa) e che quindi sarà maggiormente accessibile anche dai cittadini dei Comuni pedemontani.
Ad oggi, le 2 Amministrazioni Provinciali e ben 38 Amministrazioni Comunali, comprese quelle delle due città capoluogo, hanno aderito con propria delibera di Consiglio a questa nuova, grande opera che assume, se mai ce ne fosse bisogno, il carattere di urgenza alla luce dei dati di incidentalità e di ciò che purtroppo si può osservare in occasione di ogni evento alluvionale.
Una forza di impatto istituzionale senza precedenti e che vede il prezioso sostengno di Associazioni e Comitati spontanei di cittadini e che per questo merita di ricevere risposte veloci, concrete, e definitive ed il rispetto degli impegni assunti da Anas nel Maggio scorso.
E’ una grande questione che merita un’azione immediata e decisa a tutti i livelli, soprattutto quello governativo nazionale, se non fosse che si discute di S.S. 106, vale a dire la più grande “Strage di Stato” della storia della Repubblica Italiana