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RIPEPI sulla Autorità Portuale dello stretto: Falcomatà e 5 stelle uccidono definitivamente Reggio.

Redazione

Mentre il Sindaco Falcomatà è troppo impegnato a costruire specchietti per le allodole, per ingannare i reggini nella prossima campagna elettorale, i pentastellati al governo pugnalano a morte la Città nel silenzio dei deputati 5 stelle reggini.

Staccare il porto di Gioia Tauro dall’Autorità dello Stretto significa destrutturare definitivamente la Città Metropolitana di Reggio Calabria già in ginocchio per la mancanza delle deleghe regionali e per la distruzione dell’Aeroporto dello stretto, ormai divenuto zerbino della triade competitor Lamezia, Catanzaro, Cosenza. La piattaforma dello Stretto intesa come unica speranza per la sopravvivenza e lo sviluppo di Reggio e Messina è ormai deflagrata.

Come farà il Sindaco Falcomatà, da quattro anni supino al servizio del PD e di Oliverio, accompagnato dai “deputati logaritmo”  Cinque Stelle di Reggio anch’essi supini alla volontà della Casaleggio Spa, a difendere il nostro territorio?

Se prima pensavamo di navigare a vista, ora possiamo confermare che le sorti di Reggio sono completamente naufragate! E non parliamo certo di un destino inevitabile, quanto di una morte annunciata che il Movimento 5 stelle ha inflitto dando il colpo di grazia. I grillini, che godono di un largo consenso popolare, ma altrettanto subdoli ed insidiosi, con un emendamento all’ultima finanziaria, staccheranno definitivamente la spina ad una città ormai in ginocchio.

Il tutto avviene con il silenzioso placet del nostro sindaco, che forse è più impegnato a costruire la sua futura campagna elettorale, e nella cui agenda non ha spazio per intervenire su una decisione governativa che, una volta andata in porto, segnerà la fine di Reggio Calabria.

Già nello scorso mese di settembre, infatti, il ministro dei Trasporti Toninelli aveva avviato una procedura per valutare la nascita della sedicesima Autorità di Sistema Portuale, dedicata ai porti delle due Regioni che si fronteggiano sullo Stretto di Messina. La stessa, che governerà i porti di Messina e Milazzo per la Sicilia e di Reggio Calabria e Villa San Giovanni per la Calabria, dovrebbe secondo il ministro, tutelare e valorizzare la peculiarità dello Stretto di Messina, un territorio altamente svantaggiato e attraversato ogni giorno da tantissimi passeggeri, molti dei quali pendolari. A queste persone è giusto dare un servizio di trasporto adeguato e per questo è emersa la necessità di dotare la zona di un’Autorità di Sistema Portuale “ad hoc”: questa la banale quanto labile giustificazione a tale decisione!

Nel testo dell’emendamento odierno viene invece evidenziato che i porti di Gioia Tauro, Taureana, Corigliano, Crotone e Vibo Valentia faranno parte della nuova autorità portuale del Tirreno meridionale e dello Ionio, mentre quelli di Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni, Milazzo e Tremestieri costituiranno la  nascente Autorità portuale dello Stretto: la valutazione dello stesso avverrà a partire dal prossimo 20 novembre fino ad essere convertito in legge, all’interno del decreto fiscale, entro il 23 dicembre.

La decisione di istituire a Messina l’Autorità Portuale dello Stretto danneggia, nuoce e indebolisce ulteriormente l’intero territorio reggino ed il Porto più importante del Mediterraneo, quello di Gioia Tauro, scalo strategico che a parole tutti vorrebbero salvaguardare e valorizzare, ma che, con i fatti, viene affossato costantemente: questa scelta è la conseguenza ovvia dell’incapacità politica dei “5 stelle” e dei suoi rappresentanti locali. Reggio, con i suoi punti di forza per il rilancio economico, risulterà ancora una volta essere in balìa di un destino che sceglieranno altri, privata di quei poteri di autodeterminazione, di pianificazione, coordinamento e promozione, tali da renderla autonoma e capace di poter uscire da queste acque stagnanti. Da anni la mia azione politica, seppur svolta dai banchi della minoranza, è rivolta a svegliare le coscienze dei nostri amministratori che sembrano intorpidite da interessi carrieristici. Da consigliere comunale e come rappresentante di Fratelli d’Italia, forte di una politica legata strettamente alle peculiari identità e prerogative  del territorio, non ho risparmiato mozioni, articoli ed interrogazioni finora mai nemmeno considerati, per difendere il progetto preciso di convergere un’Autorità Portuale dello Stretto che potesse mettere a regime le infrastrutture più importanti della provincia tirrenica Reggina e della Costa messinese siciliana, individuando Gioia Tauro come sede centrale, vista la posizione geografica, la grandezza della infrastruttura  e la vicinanza alle due corrispondenti città metropolitane dello Stretto.

Oggi invece questo è il risultato arrivato direttamente dal Governo, senza alcuna consultazione con le istituzioni locali e, soprattutto, senza l’obiezione dei rappresentanti politici del Movimento 5 Stelle eletti nella nostra provincia . A rendere ancor più grave la situazione reggina, vi è il completo disinteresse del governo di sinistra e della Regione Calabria. Dunque, oggi come non mai, diviene importante anzi fondamentale un’azione sinergica di tutte le istituzioni e della popolazione reggina.

Mi rivolgo con forza alle forze politiche elette nel nostro territorio e che oggi sono parte integrante della maggioranza, affinché alzino finalmente la voce dinanzi alle autorità governative per evitare di celebrare, dopo il 23 dicembre, l’ultimo e definitivo funerale della nostra città.

 

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