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Regionali – FI Giovani Calabria: “Bene Occhiuto, vogliamo dire la nostra”

Redazione

“Chi vuole bene alla Calabria sa perfettamente che la nostra regione ha bisogno di azione e non di polemiche, di modelli e non di strumentalizzazioni, di un progetto e non di lotte di potere, di discontinuita’ vera da questa esperienza che ha rappresentato la pagina piu’ buia dell’amministrazione regionale e non di continuita’ che si sposta da un centro di gestione all’altro. Serve, alla nostra Terra, l’energia e la caparbieta’ di chi riesce ad immaginare in anticipo cio’ che vuole vedere intorno a se’ e di trasformarlo poi in opere e dimostrazioni concrete, visibili e vivibili”. Lo scrivono in una nota i giovani di Forza Italia, che spingono la candidatura di Mario Occhiuto a Governatore della Calabria ma mettono dei paletti all’impostazione politica del partito. “Serve – proseguono – una squadra di costruttori, che sappia reinterpretare la voglia di shock amministrativo che i calabresi chiedono e pretendono, in grado di scorgere una farfalla laddove gli altri perdono tempo ad imprecare contro un bruco. Siamo giovani che vivono i problemi e le ansie di tanti altri giovani, che sono stufi di assistere a gruppi di potere coerenti come Consalvo Uzeda Principe di Francalanza che pretendono addirittura di indicare la strada. L’antipolitica e’ diventata padrona di larghe aree del Paese anche e soprattutto a causa dei cattivi esempi della politica. La nostra area, ben rappresentata nella nostra regione, ha un’occasione imperdibile: superare le logiche vecchie e malsane cui ci ha abituato negli ultimi anni il centrosinistra, superare gli odi e i rancori egoistici e riabituare i calabresi alla buona amministrazione, un po’ come avvenuto a Cosenza, a Catanzaro ed in tanti altri comuni ben governati da nostri amministratori. Uno dei problemi che ha causato lo scollamento degli elettori dai partiti, e che li ha spinti non a scegliere il meglio ma a votare bensi’ per protesta, e’ in alcune circostanze l’assenza di strumenti partecipativi in grado di rendere attivo l’interesse della cittadinanza, in grado di fornire orecchie ai proclami di ascolto. E’ per questo che oggi riteniamo da eroi l’impegno di quegli attori della societa’ che sono i primi a sentire il fiato sul collo delle persone che hanno concesso loro fiducia ed affidato loro speranze: i sindaci”. “Lo diciamo senza mezzi termini – prosegue il Coordinamento regionale Fi Giovani Calabria – da giovani che hanno voglia di vedere una Calabria diversa ed un partito in cui conquistarsi spazi, sudandoseli e combattendo chi rappresenta distonia e non armonia: vogliamo dire la nostra, vogliamo partecipare al processo di selezione della squadra di governo, vogliamo non tacere se qualcosa non ci sembrera’ consona al bene del nostro partito e della nostra Terra. Vogliamo dire chiaramente che non accettiamo transfughi dell’ultimo momento, protagonisti attuali della fallimentare maggioranza guidata da Oliverio. Cambiare idea e’ sintomo di intelligenza ma nei tempi e nei modi necessari all’inclusione in un progetto di lungo termine, che e’ aperto all’impegno di chi da sempre vuole bene alla Calabria. Cosa diversa e’ essere attori di questa pessima esperienza e folgorarsi sul finire sulla via di Damasco per paura di non essere rieletti tra le fila di appartenenza. Lanciamo l’appello al nostro coordinatore regionale, Jole Santelli, di ascoltare gli elettori e non gli eletti, i costruttori di futuro e non i gattopardi del Palazzo, i giovani che sono senza lavoro e non chi e’ interessato a lucrare sul bisogno, la voglia di cambiamento e non la conservazione di vecchi metodi”. “La nostra regione – conclude la nota – ha dimostrato di poter raggiungere risultati ben piu’ alti rispetto alla media nazionale e si contraddistingue per una massiccia partecipazione giovanile, condizioni che purtroppo non sempre risultano corrisposte in termini di rappresentanza dirigenziale del partito e del movimento giovanile. Nella Calabria che vogliamo, e che vuole correre su quella ancorata ai suoi deficit, c’e’ un governatore che risponde al nome di Mario Occhiuto. Una volta tanto, stateci a sentire”.

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