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“Agricoltura è vita” soprattutto per i piccoli comuni dell’entroterra calabrese.

Redazione

Agricoltura è vita” soprattutto per i piccoli comuni dell’entroterra calabrese. È stato intitolato così l’incontro sulle prospettive di sviluppo della Sila Piccola organizzato da Cia–Agricoltori italiani a Panettieri, piccolo ma intraprendente comune montano che non si rassegna allo spopolamento delle aree interne. Più che un titolo, una declinazione concreta del modo di assistere le aziende da parte di Cia che per “vivere” hanno bisogno di infrastrutture, di comunicazione professionale, di una sana collaborazione tra pubblico e privato. E quando le dimensioni dell’impresa sono troppo piccole per essere competitive sul mercato è importante puntare alle aggregazioni aziendali, superando una diffidenza tutta calabrese al lavoro in team.

Sono stati questi gli argomenti affrontati nella sala consiliare di Panettieri davanti a un pubblico di imprenditori agricoli e allevatori che come segnalato dal direttore regionale Cia, Franco Belmonte “hanno rinunciato a ore di lavoro in azienda per partecipare all’incontro, che non resterà isolato perché abbiamo deciso di scommettere su questo territorio coinvolgendo tutti i soggetti istituzionali, ma protagoniste devono essere le aziende”.

L’occasione è stata utile per presentare la filiera nocciolo Italia promossa dalla Ferrero: per le sue caratteristiche il territorio silano sarebbe vocato agli impianti di noccioleti che necessitano per vari mesi di temperature rigide (sotto i 7 gradi centigradi). “Ferrero vuole aumentare di 20 mila ettari la superficie di nocciole in Italia in 15 anni e si impegna a ricomprare il prodotto a un prezzo sostenibile per gli agricoltori e di formarli anche – ha spiegato Belmonte – a patto che si tratti di nuovi impianti di cultivar come la Igp Giffoni per almeno l’80%. Il punto è che Ferrero non vuole avere come interlocutori tante piccole aziende frammentate, ma aggregazioni da almeno 100 ettari. Non sappiamo ancora se faremo una cooperativa o una rete di impresa, di certo però bisogna ragionare in un’ottica di cooperazione tra aziende e noi lo stiamo facendo, organizzando sul tema numerosi incontri su tutto il territorio calabrese”.

Un punto illustrato con esempi concreti da Giovanni Audino, titolare di uno studio grafico che cura da oltre vent’anni l’immagine aziendale: “In Calabria storicamente le aggregazioni non hanno funzionato, ma è un vero peccato perché esistono esempi, non solo al nord, ma come la rete Gustoso in Sicilia che ha permesso in tempi brevi un fatturato di milioni di euro alle piccole imprese associate”. Audino ha sottolineato inoltre l’importanza e le caratteristiche che deve avere il logo aziendale che assicura riconoscibilità e piazzamento sul mercato, anche per chi ha dimensioni aziendali ridotte. Perché piccolo non vuol dire senza identità.

“Lo spopolamento dei borghi antichi è coinciso con l’abbandono dell’agricoltura” ha ricordato Luigi Provenzano, presidente Gal (Gruppo azione locale) Savuto Tirreno Serre “la nostra regione può vivere soltanto di turismo e agricoltura, se non diamo forza a queste risorse non andiamo molto lontano. Bisogna superare il difetto di nascita di noi meridionali e le difficoltà all’associazionismo. Il Gal è uno strumento di programmazione e ci auguriamo che il nostro lavoro possa rispondere alle esigenze del territorio, specie nel settore agroalimentare. Diciamo sempre che l’unione fa la forza ma nel momento della verità non siamo capaci di farlo. Il Gal che presiedo sarà ben felice di portare avanti collaborazioni e sinergie in questa direzione”.

Ma non c’è sviluppo senza infrastrutture, cruciale quindi l’intervento di Domenico Umberto Mazza, presidente comitato “La strada che non c’è” che ha ribadito l’annosa questione della strada incompiuta del Medio Savuto. “Abbiamo intrapreso questa battaglia sette anni fa, perché vitale per i nostri paesi. Al nord tentano di bloccare opere come la Tav per un eccesso di infrastrutture presenti sul territorio, noi siamo costretti a insistere al contrario per affermare un diritto sacrosanto sancito dalla Costituzione sulla libera circolazione di mezzi e persone”.

Davide Vena e Luca Pignataro, rispettivamente direttore e presidente Cia Calabria nord hanno ricordato l’impegno a farsi portavoce dei problemi delle aree interne: “Stiamo spingendo molto con le istituzioni. L’agricoltura che vogliamo parte dalle realtà piccole, dalla genuinità dei prodotti e dall’impegno quotidiano di chi fa impresa. Senza aziende agricole chi difende il territorio? Chi lo rende attrattivo? Chi fa da argine non metaforico alle inondazioni?”.

Il sindaco di Panettieri Salvatore Parrotta ha raccontato l’esperienza del suo comune diventato capofila “anche noi ci siamo messi in rete, oggi percepisco solo note positive e nessuna stonata. Mi auguro che imprenditori e cittadini possano trarre il meglio dall’impegno e dalla professionalità dei relatori. È la prima volta che un’associazione come Cia viene direttamente qui a proporre cose concrete. Oggi abbiamo avuto modo di guardare fuori dal nostro bivio, visto che Panettieri e Carlopoli sono al confine tra le province di Cosenza e Catanzaro. Speriamo che sia un’opportunità che verrà colta”.

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