Home » Sintesi di due giorni di riflessioni sulla Parola al BoCs Art Museum

Sintesi di due giorni di riflessioni sulla Parola al BoCs Art Museum

Redazione

Due intensi giorni di confronto attorno al tema “Più arti più liberi”. Due intensi pomeriggi vissuti nella sala convegni del BoCs Art Museum all’interno del complesso monumentale di San Domenico in un confronto tra operatori culturali e istituzionali. Per la prima volta, le residenze artistiche dei BoCs Art, sotto l’attuale curatela di Giacinto Di Pietrantonio e Tommaso Pincio, si affacciano alla parola, primario approccio del pensiero a esprimere la realtà, e ne esce uno spaccato che è esigenza di comunicare i contenuti di ciò che appare e che può apparire. Oltre l’apparenza, nel significato intrinseco delle arti. Tavole rotonde a più voci hanno interessato il pubblico con suggestive discussioni che hanno visto alternare le relazioni degli artisti in residenza, di giornalisti, architetti. Rimarrà impresso lo scambio dialettico tra l’architetto e docente Unical Mauro Francini e il sindaco Mauro Occhiuto, alla presenza degli scrittori Giorgio Falco e Sabrina Ragucci, sulla necessità di ripensare il centro storico nel legame con il mondo della conoscenza accademica non tanto come luogo dove trasferire facoltà universitarie bensì dove realizzare residenze studentesche, sede di ricerca, spin-off. Riflessioni sui temi locali e sull’area urbana che sono confluite, nella giornata di sabato, sulle nuove forme del ‘fare giornalismo’ attraverso la fotografia del vice sindaco e assessore alla Cultura Jole Santelli relativa a quella che oggi è “una comunicazione selvaggia senza più regole”. Tra tutti i validi cronisti intervenuti, l’analisi del capo redattore della Gazzetta del Sud, Arcangelo Badolati, è un mea culpa sulla responsabilità dell’editoria e del giornalismo riguardo allo sviluppo di una società e alla resa mediatica che ne consegue (“abbiamo un grande debito nei confronti dell’arte e della bellezza che vanno narrate”). 

Come Fil rouge di tutto questo, emerge l’importanza dell’indirizzo di chi governa, perché l’architettura, la rigenerazione urbana, la produzione culturale contemporanea prendono vita e forma nelle esperienze di ciò che la città offre. 

Il convegno di venerdì e sabato scorsi ha contribuito anche a intensificare ulteriormente lo sguardo degli artisti in residenza con il territorio da cui traggono ispirazione durante la permanenza nei BoCs. 

Il prossimo appuntamento in calendario è fissato per mercoledì 21 novembre alle 20 al cinema Modernissimo di corso Mazzini dove è prevista la proiezione del primo lungometraggio di finzione della regista e sceneggiatrice Caterina Carone, “Fräulein – Una fiaba d’inverno” (anno 2016). Prima della visione del film, alle 19,30, la regista dialogherà con l’attore Max Mazzotta che ha preso parte a questa sua opera.       

Articoli correlati