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Gianluca Cuda Segretario Pd Federazione Catanzaro su ” candidatura alle primarie di Marco Minniti”

Redazione

Il prossimo congresso del Pd sarà decisivo perchè continui ad esistere una forza autenticamente riformista e per la tenuta democratica del nostro paese.

Non sembri esagerata questa affermazione. Come paese attraversiamo una fase di incertezza e di sbandamento in cui sopratutto le forze di cambiamento e di progresso sembrano aver smarrito i tradizionali riferimenti politico-ideali, con grande scoramento e apprensione del ceto medio e dei  meno abbienti.

Non è un caso se, aldilà dei sondaggi più o meno trionfanti per la destra più retriva e reazionaria,  la metà gli italiani non partecipa e non vota più e assiste impassibile e rassegnata al degrado socio economico del nostro paese.

E’ impellente la capacità di recuperare una lettura vera della realtà che abbiamo di fronte, dei tumultuosi cambiamenti sociali in atto, che permeano finanche negli umori profondi degli italiani, per ritornare a parlare e comunicare con il nostro popolo, che, per quanto smarrito e disaffezionato, ancora c’è ed esiste. Come dimostrano le partecipate manifestazioni spontanee delle settimane scorse di Torino e Roma.

La necessità di un congresso che ritorni ad essere un confronto di idee e di proposte. Capace di riannodare fili antichi di comunicazione sociale per ridare speranza ad una prospettiva di riscatto, a partire da chi sta peggio e si sente sconfitto ed isolato.

 Perderemmo in partenza se, al contrario di tutto ciò, il congresso si riducesse ad una conta tra schieramenti opposti per il prevalere di un candidato sull’altro. E’ finito il tempo della guerra tra bande. Si è miseramente conclusa la disfida tra schieramenti opposti in cui si cercava di primeggiare sugli altri per la primazia e la pura sopravvivenza di ceto politico. Quella stagione, lo possiamo dire a ragione, si è finalmente conclusa.

Tutti i candidati che si presenteranno alle primarie del Pd sono persone degne e rappresentative, e daranno, ne sono convinto, un contributo per ricostruire un partito e preparare un’alternativa alla stagione dell’odio e del rancore sociale che stiamo vivendo.

Così come per i candidati, gli iscritti, i militanti, tutti i democratici di questo paese potranno partecipare con la propria testa e le proprie idee perchè possano esprimere liberamente il loro punto di vista per una nuova fase e un nuovo inizio.

Con uguale approccio libero e senza vincoli, io penso che, per le cose che ho cercato di dire, la candidatura di Marco Minniti a segretario nazionale possa rappresentare per il Pd una  opportunità seria che deve essere colta con coraggio ed orgoglio, perché si tratta di un calabrese e di una delle menti più lucide e capaci espresse dal Partito democratico.

Non sfuggono ai più, infatti, le importanti e positive ricadute che per il partito potrebbe avere dalla guida autorevole di Marco Minniti, non solo per la visione complessiva sui grandi temi che scuotono le democrazie moderne e le sinistre in particolare e, per quel che ci riguarda, un attento conoscitore del nostro territorio. Un’opportunità, tanto più perché ci ritroviamo alla vigilia di importanti appuntamenti elettorali. Sostenere Marco Minniti vuol dire, infatti, irrobustire e dare vigore al partito nazionale e calabrese, cementare il rapporto fra periferie e centro, rendendo più efficace l’azione di governo del presidente Oliverio.

Il mio auspicio è che questa candidatura  possa rappresentare per il partito democratico e per quello calabrese un valido motivo per unirsi, per stare dalla stessa parte e ritrovare con responsabilità le ragioni che ci fanno stare insieme e appartenere alla comunità del Pd.

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