Inaudito, sconcertante e inaccettabile concepire che la violenza sulle donne diventi un’anomala normalità. Per dire no nella giornata dedicata a tutte le donne vittime di violenza, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Sicalri, ha avviato una serie di iniziative volte a sensibilizzare soprattutto i più giovani. Un veloce raduno al Comune, dove è stata inaugurata la panchina rossa sulla quale è stata affissa la targa “posto occupato”, ha dato il via a un’intensa giornata ricca di eventi. Un posto che l’amministrazione ha scelto di porre accanto alla casa comunale per simboleggiare la vicinanza dell’amministrazione verso le donne vittime di violenza. Una campagna nazionale alla quale il Comune ha deciso di aderire insieme alle associazioni presenti sul territorio che si battono per le donne e per la difesa dei diritti, Fidapa, Pau, Ex allieve e Vides con il patrocino dell’ordine degli architetti e della commissione pari opportunità e, non poteva mancare, il vice sindaco Mariagrazia Richichi che ha sposato sa subito l’iniziativa come assessorato alle politiche sociali. Presenti le forze dell’ordine come prima figura fondamentale pronta a intervenire in caso di violenza e che hanno sposato favorevolmente l’iniziativa partecipando anche alla marcia.
«Il Posto Occupato è un gesto concreto dedicato a tutte le donne vittime di violenza. Ciascuna di quelle donne, prima che un marito, un ex, un amante, uno sconosciuto decidesse di porre fine alla sua vita, occupava un posto a teatro, sul tram, a scuola, in metropolitana, nella società –ha dichiarato la delegata alle pari opportunità Aurora Zito – Questo posto vogliamo riservarlo a loro, affinché la quotidianità non lo sommerga. Abbiamo dipinto di rosso la panchina più vicina alla Casa Comunale proprio per rimarcare che il “no” alla violenza contro le donne costituisce una priorità ed un impegno dell’Amministrazione Comunale della Città di Villa San Giovanni».
Una giornata pensata per rendere protagonisti i ragazzi, infatti, questa rientra all’interno di un percorso avviato dall’amministrazione per sensibilizzare i più giovani partendo dalle scuole. Dall’elementari con la carta dei bambini che nelle scuole superiori coinvolgendo tutti gli istituti del territorio con video, poesia e immagini presentate durante la tavola rotonda.
Dal comune è, dunque, iniziata la marcia fino alla Piazza Valsesia dove è stata fatta una prima tappa poiché nell’arena erano state esposte le scarpe rosse altro simbolo di una crudeltà che l’uomo dovrebbe aborrire perché ogni scarpa rappresenta una donna che ha subito violenza. Qui un minuto di silenzio ha accompagnato il lancio dei palloncini come segno di una liberazione, la rottura di quelle catene a cui troppe donne sono legate silenziosamente schiave di chi le maltratta.
«Da delegata alla legalità mi corre l’obbligo di riportare il tema sulla drammaticità del fenomeno della violenza sulle donne – ha affermato la delegata alla legalità Maria Giovanna Santoro – Quello che mi sento di dire è che la battaglia contro la violenza sulle donne è anzitutto una battaglia culturale che tutti dobbiamo combattere contrastando anche le piccole ed apparentemente banali forme di discriminazione basate sulla differenza di genere che costituiscono il germe della violenza».
Subito dopo, nella palestra delle scuole medie ha preso il via la tavola rotonda aperta dai saluti del sindaco Siclari che ha ricordato l’importanza di sensibilizzare le nuove generazioni su un argomento che non può più essere ignorato. Alla tavola hanno partecipato relazionando il dott. Nasone dell’osservatorio sulla violenza sulle donne, l’avvocato Concetta Grillo giudice della sezione penale di Reggio Calabria e criminologa, lei ha proiettato e commentato un video sulla tratta delle donne nigeriane che in anteprima ha mostrato a Villa San Giovanni. Una realtà crudele che vede giovani donne costrette a prostituirsi, vittime dei loro “protettori”, per saldare un conto che mai avrebbero voluto avere. Testimonianze che hanno aperto un profondo squarcio di riflessione. A concludere anche la psicologa Caterina Marino figura fondamentale per comprendere come la violenza generi traumi e ferite che solo esternando il disagio queste donne possono combattere. Tra gli interventi l’orchestra della scuola Rocco Caminiti che ha intrattenuto i tanti presenti. Non sono mancati spettacoli di danza a cura della maestra Anna Calamia con le scarpette rosse.