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Giornata rifugiati: In 65,6 milioni costretti a lasciare le proprie case

Redazione

Alla fine del 2016 le persone in tutto al mondo costrette ad abbandonare le proprie case da guerre, violenze e persecuzioni erano 65,6 milioni, circa 300.000 in più rispetto all’anno precedente, ed “il livello più alto mai registrato”. Sono i dati di un rapporto dell’Unhcr, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, che pesano ancora di più oggi, nella giornata mondiale del rifugiato. “In media – spiega l’agenzia – nel mondo, una persona ogni 113 è costretta ad abbandonare la propria casa – vale a dire un numero maggiore del 21esimo Paese più popolato al mondo, la Gran Bretagna”. Ed il ritmo delle migrazioni forzate di persone che in precedenza non erano mai state costrette ad abbandonare le proprie case registra livelli molto alti: “nel mondo ogni 3 secondi una persona è costretta ad abbandonare la propria casa”.  Una “gravissima crisi umanitaria”, sottolinea l’ong Oxfam. Mentre si registra il dramma del Mediterraneo, dove dall’inizio del 2017 si registrano già duemila morti.

Appello anche del capo dello Stato. “La Giornata che oggi celebriamo – ha detto Mattarella – ci spinge a sottolineare la coerenza con i valori della Costituzione repubblicana delle iniziative assunte in materia dall’Italia, lontani da approcci di indifferenza se non ostilità verso le vittime di tragedie dell’umanità che si sviluppano ai confini dell’Europa”.

Anche la presidente della Camera, Laura Boldrini è intervenuta. “La grande sfida che l’Europa deve saper raccogliere – ha detto – è sconfiggere la paura e non tradire sé stessa”. “Gridare all’emergenza non serve. Serve – sostiene la presidente della Camera – lavorare con più determinazione alla soluzione dei problemi che sono alla base di questa gigantesca migrazione forzata. Le cause le conosciamo bene: vecchie guerre che si trascinano da anni e nuovi conflitti; regimi dittatoriali che calpestano i diritti umani; cambiamenti climatici che provocano alluvioni e siccità. Problemi che richiedono anche un attivo protagonismo dell’Europa”.

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