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FGC Cosenza sui problemi di edilizia nelle scuole dopo il temporale di ieri

Redazione

“Ieri mattina gli studenti cosentini hanno trovato nelle loro aule delle spiacevoli sorprese – dichiara in una nota il Fronte della Gioventù Comunista – Infatti, a causa del maltempo dei giorni scorsi in moltissime scuole gli studenti hanno segnalato preoccupanti infiltrazioni d’acqua, grosse crepe nei soffitti e varie aule allagate che hanno reso impossibile il regolare svolgimento delle ore di lezione.

Sia ad Ottobre che a Novembre ci siamo mobilitati per rivendicare scuole realmente sicure e a norma contro le politiche del nuovo governo in piena continuità con quelli precedenti. Avevamo previsto tutto ciò, e infatti il primo vero temporale ha portato alla luce tutte le carenze strutturali mettendo in serio pericolo centinaia di studenti” 

“In Italia ci sono dati veramente allarmati – prosegue la nota – Ogni quattro giorni si verifica un crollo in una scuola. In Calabria invece oltre il 70% delle scuole non possiede i certificati di agibilità statica. Nonostante questi dati, il Ministro degli interni Salvini, ha annunciato che stanzierà altri fondi per il piano “Scuole Sicure” installando telecamere nei nostri istituti. Questa non è altro che vera e propria propaganda sulle spalle degli studenti che non hanno bisogno di scuole sempre più controllate ma di strutture realmente sicure, senza infiltrazioni d’acqua, crepe sui muri e buchi nel soffitto.” 

Eugenio De Fazio, rappresentante d’istituto dell’ITI Monaco di Cosenza (una delle scuole colpite) conclude: “Chiediamo un pronto intervento delle istituzioni per far rientrare questa emergenza e vogliamo al più presto un incontro con il presidente della Provincia Iacucci. Rivendichiamo la messa in sicurezza dei nostri istituti affinché non si ripetano più questi casi . 

Gli studenti non possono continuare ad essere vittime di queste ingiustizie, bisogna agire ed alzare la testa. Solo attraverso la lotta  possiamo ottenere scuole realmente sicure e a misura di studente, per questo chiamiamo gli studenti a mobilitarsi e a far sentire la loro voce.“

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