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Sentinelli di Crotone su effetti del Decreto Salvini

Redazione

Le preoccupazioni, espresse sin dal 24 di settembre dalle associazioni umanitarie, da rappresentanti del terzo Settore ma anche da civili cittadini, diventano oggi, 1 dicembre il concretizzarsi di un incubo.

In seguito all’entrata in vigore del D.L. 113/2018, meglio noto sotto il terrifico nome di “Decreto Salvini”, si comincianoa vedere le drammatiche conseguenze che vedono il sistema di accoglienza, fortemente ridimensionato e che vede i migranti regolari, con documenti di identità e permesso di protezione umanitaria, destinati alla strada come altri 40mila. Questa è la stima fatta dalle associazioni di settore dei migranti, interessati dai provvedimenti dei prefetti che, chi con data perentoria chi con maggiore elasticità a difesa delle situazioni più vulnerabili, hanno così allargato a dismisura la portata della legge Salvini, di fatto privando di qualsiasi tipo di accoglienza i titolari di protezione umanitaria e i richiedenti asilo

Nella giornata di ieri nella sola Crotone, ben 24 persone sono state costrette ad abbandonare il Centro di Accoglienza di Isola Capo Rizzuto. Solo per 5 di queste era stata già prevista una sistemazione temporanea (un nucleo familiare con bimbo e donna incinta e due donne vittime di tratta), dopo che le associazioni si erano attivate e stavano cominciando a protestare per questi provvedimenti. Per le altre, abbandonate per strada, nei pressi della stazione ferroviaria, sono state trovate, solo in seguito all’abbandona, sistemazioni di fortuna, ma purtroppo nemmeno per tutti.

Ma siamo solo all’inizio: nei prossimi giorni infatti, si conta che potrebbero arrivare ad un paio di centinaia le personeche, nella sola provincia di Crotone, a dispetto dell’art. 10 della Costituzione ed in violazione dello spirito di tutta la costituzione stessa, verranno abbandonate a se stesse, rese invisibili perché senza più alcuna tutela.

Di fatto, si aumenta l’insicurezza ed il disagio, non solo degli esseri umani “sfrattati”, perché di tali si tratta, ma diintere comunità che si troveranno, senza mezzi, a dover affrontare un problema di cui lo stato si lava le mani, senzaavere nemmeno la più pallida idea di come risolverlo o di che fine faranno queste “persone” abbandonate per strada.

E mentre la propaganda governativa sfocia in improbabili comunicati di cui non si capisce il confine tra reale ignoranza e perfetta malafede, gli italiani cominciano a scendere in piazza e a manifestare apertamente, come nel caso della manifestazione svoltasi a Milano.

Se i comunicati del ministro-social dell’interno che manda “bacioni” a chi lo contesta fanno rivoltare per la malafede, i comunicati dei rappresentanti locali fanno invece arrossire, o illividire, per la manifesta “ignoranza” della norma che il governo che rappresentano ha promulgato, che ha portato a comunicazioni delle Prefetture che invitano ad allontanare, proprio ai sensi del DL 113/2018, tutti coloro che non hanno più i requisiti per essere ospitati nei Centri di accoglienza e negli SPRAR.

Una cosa comunque accomuna i rappresentanti locali e nazionali: il meschino tentativo di far passare per interessi personali le azioni umanitarie promosse da coloro che nella vita, per scelta, hanno fatto di un ideale un modo di vivere, scegliendo di lavorare con e per le persone che vivono situazioni di disagio.

Occorre organizzare una R-esistenza alla barbarie incalzante e di cui stiamo vedendo oggi i primi aberranti effetti ed a cui i partiti politici non riescono a dare una risposta adeguata.

Occorre che la società civile, se tale vuole continuare a definirsi, trasversalmente rispetto ad ideali o idee politiche,rappresenti l’umanità di cui abbiamo bisogno, partecipi in prima persona ad una ribellione che venga dal basso reagendo all’involuzione dis-umana e costringa i propri rappresentanti istituzionali ad “ascoltare” la voce di quelli che dovrebbero rappresentare

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