“Purtroppo l’amministrazione più scarsa della storia, ha permesso in questi quattro anni di disamministrazione l’innesco in città di almeno tre bombe atomiche che bloccheranno lo sviluppo della città per i prossimi trecento anni. Basta, la misura è colma. L’ultima bomba: per tre anni abbiamo moltiplicato le iniziative per contrastare il pericolo dei TIR al porto, con manifestazioni, conferenze, interrogazioni, mentre l’Amministrazione, in risposta alle nostre sollecitazioni, non ha fatto altro che rassicurarci millantando crediti con i facitori di questo disastro, una vera bomba al cui confronto anche fatti importanti, come il trasferimento dell’Agenzia dei beni confiscati alla mafia, diventano inezie.”
E’ quanto ha dichiarato in conferenza stampa stamane, a Palazzo San Giorgio, il consigliere Massimo Ripepi, commentando il via libera, da parte del Ministero dell’Ambiente, allo sbarco dei mezzi pesanti nel Porto di Reggio. Un attentato, più che una minaccia, alla vocazione turistica dell’attracco e quindi della città.
“A sentire Falcomatà un anno addietro – continua Ripepi – l’ex ministro Del Rio sarebbe stato il loro assessore aggiunto, e Renzi era il compagno di merende che veniva a passeggiare in Via Marina. Dietro le quinte di questo palinsesto, invece, tutta la filiera PD al governo si muoveva per aprire le porte al disastro, accogliendo la proposta di Carote&Tourist e Diano, proposta che doveva essere bloccata politicamente a suo tempo, agendo con fermezza, e non con blandi passaggi di carte e valutazioni tecniche negative.”
“Lo stesso esito infausto stanno avendo anche gli altri due pilastri della città metropolitana: l’Aeroporto, che viene periodicamente depredato e malrisarcito dei voli minimi indispensabili con l’intento di ingraziarsi i cittadini per le elemosine. E poi il porto di Gioia Tauro, giunto ormai al collasso e bypassato, in virtù di interessi nazionali avallati dagli stessi politici prima menzionati, col risultato che ora l’attracco è stato sottratto all’Autorità Portuale dello Stretto”.
Il consigliere di Fratelli d’Italia, comunque, non risparmia i nuovi deputati a cinque stelle, “frutto di un logaritmo della piattaforma Casaleggio, mai visti in città. Questi soggetti hanno soltanto finito l’opera, ma la loro responsabilità è minima rispetto a quanto attribuibile a Falcomatà, il quale ora piange lacrime di coccodrillo, accusando gli altri per discolpare se stesso.”
“Oramai – conclude Ripepi – non è più tempo di conferenze o manifestazioni, bisogna mobilitare la cittadinanza, l’ultima carta rimasta è scendere in piazza a difesa della città”
Aspre anche le critiche contro l’attuale vertice della società degli scali calabresi, SACAL, l’ex prefetto De Felice ” che ha trattato male il presidente del Comitato pro Aeroporto, colpevole di aver chiesto delucidazioni sul destino del Tito Minniti e del relativo piano industriale. Come avviene ai posti di blocco di Polizia il Presidente Sacal ha richiesto al malcapitato prima di non rispondere i documenti e lo statuto dell’Associazione. Cose incredibili !!! De Felice non fa vedere a nessuno degli attori della città il paino industriale e di sviluppo dell’Aeroporto dello Stretto, semplicemente perché il piano prevede solo le briciole del famigerato sistema aeroportuale calabrese. Si svilupperà solo l’Aeroporto di Lamezia ed il nostro sarà solo uno scalo di serie infima funzionale solo alla crescita dell’aeroporto principale. Mettiamocelo bene in testa, la prova delle prove di quanto sosteniamo da molto tempo è appunto che De Felice nasconde il piano industriale con tutte le sue forze. Non esiste e non potrebbe esistere una prova più schiacciante di questa.
Presenti, ed agguerriti, anche altri esponenti della vita politica cittadina. L’avvocato Frank Polimeno, presidente del Comitato per l’Economia e lo Sviluppo della Macroarea dello Stretto, mette l’accento sulla questione della politica regionale. “Le altre aree sono ben amministrate. Dove sono i deputati eletti a Reggio qualche mese fa, ora che affrontiamo questi problemi? Tra qualche mese avremo le elezioni regionali. Non voterò un presidente non reggino, e vi assicuro che non ci saranno candidati reggini, quindi qualsiasi partito vinca, Reggio avrà perso. Da anni politici di Catanzaro e Cosenza vengono a chiedere voti a Reggio. Dobbiamo costruire un’autonomia politica, costituire la macroarea dello Stretto. Sono quindi con Massimo nelle sue lotte civiche”
Joe Puntillo, dell’associazione “Reggio Inclusiva”, aggiunge: ” serve un serio piano di contrasto alla povertà, portato avanti con opere di innovazione, opere infrastrutturali per valorizzare la città, nuovi arredi urbani. E poi agevolazioni fiscali alle nuove start-up, ed attività, come quelle formative, che agevolino la creazione di posti di lavoro. Certamente quello che sta avvenendo non permetterà tutto questo”.
Maria Rumi, rappresentante del “Movimento Cittadini”, riflette invece sul perché non sia stato portato avanti il progetto sostenibile, quello di far attraccare le navi a Bolano, zona a bassa densità abitativa.“E’ stato solo l’interesse delle compagnie di trasporto di velocizzare il traffico per Tremestieri, e risparmiare così a danno della città tempo e carburante”.