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Consigliere Gallo: «Garantire pari dignità ed occuparsi delle prospettive future dei lavoratori»

Redazione

La buona notizia è che, a un anno dal completamento delle selezioni, altre centinaia di tirocinanti prenderanno servizio. La brutta è che una cinquantina di loro resteranno fuori e che comunque per tutti i tirocinanti del comparto beni culturali non s’intravvedono ancora prospettive certe.

Definita, provvisoriamente, la situazione dei lavoratori precari del settore giustizia, il consigliere regionale Gianluca Gallo sposta i riflettori sulle sorti degli ex percettori di mobilità impiegati presso gli uffici periferici regionali del Mibact, sulle cui peripezie a metà Ottobre aveva presentato anche un’interpellanza, sin qui ancora senza risposta. «Dalle ultime informazioni acquisite – spiega Gallo – sembrano definite finalmente le procedure che consentiranno anche ai laureati rientranti della Terza Area di poter iniziare il loro tirocinio. Le sollecitazioni avanzate negli ultimi mesi hanno consentito dunque di sbloccare la situazione, ma la Regione deve fare uno sforzo in più: dei 331 selezionati in 50 potrebbero rimanere fuori. Una beffa da evitare a tutti i costi, anche alla luce delle lungaggini di un bando che pubblicato il 31 Maggio 2016, ha visto concludersi le procedure selettive solo dopo un anno e mezzo, con i primi tirocinanti in campo solo a partire dal Marzo scorso».

Alla richiesta di garanzie in ordine alla parità di trattamento l’esponente della Cdl aggiunge l’invito ad occuparsi delle prospettive future dei circa 1.000 lavoratori del comparto, che con la loro opera contribuiscono a garantire l’apertura ed il funzionamento di musei, parchi archeologici, biblioteche, gallerie, palazzi e soprintendenze, in cambio di un’indennità mensile di 500 euro. «Pure a fronte di una assurda condizione di precarietà – osserva il capogruppo della Cdl – questi lavoratori si sono  dimostrati indispensabili per l’apertura ed il funzionamento delle sedi Mibact, specie in ragione della carenza di personale e dei continui pensionamenti non seguiti da nuove assunzioni. Eppure, a far data dalla scadenza dei tirocini in atto, nel Marzo 2019, il patrimonio di conoscenze e professionalità maturato ed acquisito nel tempo andrà inevitabilmente disperso, con pesanti ricadute sia sui livelli occupazionali sia sulla funzionalità degli uffici interessati». Quasi un paradosso, dal momento che, stando ai dati forniti proprio dal Mibact, nel prossimo triennio sarà necessario procedere all’assunzione di almeno 6.000 unità. «Sarebbe opportuno attingere, almeno in parte, al bacino degli odierni tirocinanti, peraltro già sottoposti a selezione e formazione», suggerisce Gallo. «La giunta regionale ed il suo presidente – aggiunge – hanno il dovere di verificare e sostenere la possibilità di richiedere, in applicazione della normativa vigente, l’assunzione dei tirocinanti attraverso il ricorso alle liste dei disoccupati iscritti ai Centri per l’impiego o altre procedure e forme contrattuali ammissibili, o quantomeno favorire e prevedere un prolungamento dei tirocini in atto. Essenziale è anche l’impegno, sin qui debole o comunque poco incisivo, per spingere il Mibact ed il Governo centrale ad aprire un tavolo di concertazione per valutare le iniziative da assumere: il nostro impegno, al riguardo, non mancherà».

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