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La musicalità del colore di Wolfram Ullrich e i Disallineamenti di Veronica Montanino al Museo delle Arti di Catanzaro.

Redazione

“Le opere di Wolfram Ullrich sembrano essere una metafora della vita. Ci suggeriscono che la realtà non è mai come appare a prima vista: la vera essenza della vita dovrebbe essere indagata da diverse prospettive, ponendosi in maniera costruttiva. E le opere di Ullrich ce lo impongono, perché devono essere osservate da più punti di vista, il cambio di prospettiva incide sulla fruizione delle cose”. Il direttore artistico del Museo delle Arti di Catanzaro, Rocco Guglielmo, presidente della Fondazione Rocco Guglielmo che gestisce l’importante struttura culturale dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro “apre” le porte a visitatori, fruitori e appassionati per un’altra importante esposizione di levatura internazionale che rimarrà aperta dal 2 dicembre al 27 gennaio 2019. La mostra inaugurata sabato pomeriggio alla presenza oltre che dell’artista tedesco, del presidente della Provincia di Catanzaro, Sergio Abramo, del critico d’arte e curatore Matteo Galbiati, si intitolaCoordinate e convergenze, è curata da Alberto Zanchetta, organizzata in partnership con Dep Art di Milano. La rassegna inserisce nel più ampio progetto GLOCAL I Edizione Arte Contemporanea Sezione Grandi Mostre, promosso dalla Fondazione Rocco Guglielmo e realizzato in collaborazione con l’Amministrazione Provinciale di Catanzaro, realizzato con il contributo della Regione Calabria.

Il “battesimo” della mostra di Ullirich si lega a doppio filo con la contemporanea inaugurazione di “Disallineamenti” di Veronica Montanino, opera-ambiente co-prodotta dalla Fondazione Rocco Guglielmo, con il patrocinio dell’Amministrazione Provinciale e della Regione Calabria.

L’intervento – come spiegato dalla curatrice Simona Caramia – è l’esito del workshop Ambienti immersivi. Quando l’opera diventa totale, avviato a marzo, condotto dall’artista, in collaborazione con Francesca Giordano, e che nel corso dei mesi ha portato al coinvolgimento di un gruppo di allievi, Andrea Corsello, Anna Vittoria Cossari, Samuele Negro, Tommaso Palaia, Ilenia Pasqua, Antonio Tolomeo, Maria Villirillo, nella progettazione e realizzazione del restyling della sala panoramica del Museo del capoluogo calabrese.

Un doppio evento, quindi, da un lato la prima grande antologica  di Ullrich, che comprende trenta opere tra cui una serie di lavori recenti in acrilico su acciaio e altri pezzi storici, capaci di ripercorrere trent’anni di carriera e definire con chiarezza la cifra più caratteristica della sua ricerca. Il percorso espositivo ruota attorno alle astrazioni geometriche tridimensionali di Ullrich, frutto di un assemblaggio di segmenti in acciaio preparati in modo che l’acrilico, applicato per velature successive, vi si possa fissare. Le sue creazioni appaiono come sculture da parete – nonostante lo stesso Ullrich si definisca ‘pittore’ e non ‘scultore’ – che giocano con la prospettivapoligoni che fluttuano e che sembrano immersi in uno spazio profondo, grazie all’uso di aree dai colori intensi. Le opere, come spiega lo stesso artista, vengono letteralmente costruite assemblando le diverse parti, in un processo opposto alla scultura, dove si lavora per sottrazione.

Dall’altro, l’esuberanza cromatica, fusa al “disallineamento regolare-irregolare”, della Montanino, grande artista molto spesso presente a Catanzaro, che trascinerà quanti varcheranno la soglia della sala panoramica in una dimensione straniante spinte dalle rigide forme geometriche. Esterno-interno, che si rispecchiano l’uno nell’altro, un ambiente immersivo, in cuiil colore regna sovrano, un’opera che si alimenta della potenza espressiva del rosso e del verde – nella scelta dell’artista i colori proposti sono quasi agli estremi della gamma cromatica – alternati e formalizzati in un’architettura di righe, che si sviluppa dalla parete al soffitto su tutta la superficie della sala.

“Le due iniziative sono legate da un filo rosso – spiega ancora Guglielmo – che è quello della geometria e del colore di Ullirch e che diventano disallineate nelle forme sinuose ed organiche  della Montanino. Forme che intervengono alternando i colori presenti  e creando questo effetto ottico di disorientamento che serve ad interrogarci su tante cose della vita creando questo rapporto tra reale ed artificiale tra interno ed esterno”.

Il presidente della Provincia Sergio Abramo – presente anche il presidente del consiglio comunale Marco Polimeni – ha auspicato un migliore coordinamento delle iniziative realizzate dagli attori culturali in campo, ringraziando i privati e le associazioni che portano il proprio fondamentale contributo, anche economico. Il presidente Abramo ha ricordato l’importante contributo dell’Accademia delle belle arti, in attesa di trasferirsi nel prestigioso immobile messo a disposizione dal Comune di Catanzaro, l’Educandato. “Speriamo di continuare su questa strada e di mettere in rete le tante esperienze, sulla spinta del contributo di personalità straordinarie come quella rappresentata da Rocco Guglielmo che dà veramente tanto alla nostra città. Spero che tu continuerai – ha detto ancora – noi continueremo a starti accanto, un ringraziamento te lo rivolge prima di tutto la città”. Secondo Abramo bisogna puntare sugli studenti per incrementare l’affezione e l’interesse nei confronti della cultura per favorire la fruizione dei tanti contenitori esistenti, a partire dal Museo delle Arti. Il presidente-sindaco ha ricordato l’avvio delle attività del Conservatore e l’orgoglio per la città di avere un teatro vitale e attivo, cosa che altre città della Calabria al momento non possono vantare. “Tanti contenitori a cui si aggiungerà nei prossimi mesi anche Palazzo Fazzari – ha concluso il presidente – che abbiamo avuto dalla Regione Calabria, un grande recupero di un immobile fatiscente che è diventato un grande spazio che doneremo alla città di Catanzaro”.

Simona Caramia si è soffermata sull’opera della Montanino inquadrandola nel progetto pilota in cui si inserisce la realizzazione Ceilings: “Il nostro intento è quello di creare momenti di confronto tra gli allievi e i professionisti di settore, ma ancora di più dare vita a un brend, con l’arte contemporanea, che possa unire, mettere in relazione e allo stesso tempo fungere da attrattore culturale a beneficio della visibilità della Calabria. Obiettivo di Ceilings è quello di convogliare in un’unica rete, progressivamente, i musei della Calabria”. Matteo Galbiati, approfondendo il ruolo del colore nelle opere di Ullrich si spinge ad evidenziarne la musicalità che può essere amplificata dall’osservazione solitaria, calata nel silenzio. “Attraverso l’allungamento del colore che si sporge dalle pareti – dice Galbiati – e quindi del segno nello spazio fisico, le opere di Ullrich permettono di creare un nuovo paesaggio”.

“Sono molto felice di esser qui, ringrazio il presidente della Provincia e il presidente della Fondazione per questo invito”, ha detto Ullirch. Un ringraziamento che ha voluto fare esprimendosi in italiano, prima di passare la parola al suo collaboratore e interprete Adriano Randò. “Poter venire al Marca, così lontano dal Stoccarda è una grande opportunità, ringrazio quanti hanno contribuito per questo risultato. La prima volta che ho visitato il Museo – racconta – sono rimasto colpito dall’ampiezza delle sale, e prima ancora dalla bellezza dei paesaggi. In quella occasione ho capito subito che questo è un posto ideale per esporre, così pregno di cultura, idealmente fatto per ospitare queste opere rigide. Grazie di cuore per la collaborazione – ha concluso – e per la calda accoglienza che ci avete riservato”.

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