24 persone non sono tante: meno di una classe scolastica. 24 persone, specie se sconosciuti venuti da lontano, possono interessare poco e niente. 24 persone, che vagano in città senza meta o scopo possono dare fastidio. Eppure restano 24: persone. Il clima politico e culturale che stiamo vivendo, e che ci ha “donato” il cd. “Decreto Sicurezza” appena approvato, tende a farci dimenticare il fatto più elementare. Al di là delle visioni e convinzioni politiche di ognuno, un punto dovrebbe rimanere fermo, intatto: la dignità degli esseri umani. Quella stessa dignità che la nostra Costituzione difende e riconosce ad ogni donna, uomo o bambino, di qualsiasi nazionalità. Quella dignità che siamo chiamati a difendere e preservare, ogni giorno, attraverso l’adempimento dei doveri di solidarietà politica, economica e sociale che la Costituzione ci chiama ad adempiere. La stessa dignità che è stata brutalmente calpestata presso il Cara di Isola Capo Rizzuto.
Che tipo di società vogliamo? Quali sono i nostri modelli? Questi sono due interrogativi che una comunità dovrebbe porsi. Chi ha responsabilità di governo ha l’onere di dare delle risposte. La risposta del Governo Salvini-DiMaio è molto chiara e si chiama Decreto Sicurezza.
La nostra risposta è quella delle associazioni e realtà del terzo settore che, ancora una volta, hanno dimostrato di essere superiori a chi ci governa. A chi crede di avere a che fare con semplici numeri, invece che con delle persone.
La nostra risposta sarà sempre contro un Governo che fa propaganda sulla vita delle persone. Arriva un momento in cui, tutti coloro i quali non si riconoscono in questo modello di società propagandato, devono impegnarsi per contrastarlo. Noi saremo in prima fila in questa battaglia politica e civile: affinché certe immagini possano diventare solo un brutto ricordo.