Il parere licenziato dal Ministero del Lavoro in realtà fornisce ben pochi elementi di novità posto che ribadisce ancora una volta e con forza, quanto ampiamente chiarito dal MIPAAF fin dal 2008, quando già allora le amministrazioni locali ponevano dubbi sulla compatibilità dell’erogazione delle Royalties aipescatori con la normativa europea. Dunque non è una novità né per i beneficiari né per chi conosce bene la materia.
L’elemento che invece merita attenzione e che risalta anche nel parere del Ministero del Lavoro e delle Politiche Economiche e Sociali, è da individuarsi nella modalità di erogazione delle Royalties che mentre fino al 2013 venivano erogate per mezzo una semplice delibera di giunta, a far data dal 2014 si è scelta la tortuosa strada dell’Accordo di Programma, stravolgendo di fatto e arbitrariamente la naturadell’erogazione.
In sintesi, il problema non è mai esistito in sostanza ma, solo creato nella forma con buona pace del principio di rappresentanza politica nelle istituzioni territoriali. Tanto è vero che l’Accordo di Programmasottoscritto nel febbraio 2017 presso la Regione Calabria fu successivamente ratificato nei relativi Consigli Comunali. Ebbene, in quell’occasione nessuno degli attori interessati e coinvolti a vario titolo ritenne di dovere tutelare gli interessi dei pescatori quantomeno invitandoli ad una riflessione, salvo oggi indossare (alcuni) i panni del paladino. La nuda verità è che il luogo della difesa di quei diritti messi in discussione, doveva essere il Consiglio Comunale, i difensori dovevano emergere nell’occasione della ratifica dell’Accordo di Programma. Non mi risulta l’abbiano fatto!
La responsabilità per quanto patito dai pescatori crotonesi e dall’economia cittadina per il diniego di risorselegittime a far data dal 2014, ricade prepotente su tutti coloro che in un modo o nell’altro hanno partecipato all’emanazione e alla ratifica dell’Accordo di Programma del 2017 senza che si interessasserominimamente alla destinazione delle somme dovute ai pescatori.
Oggi non serve entusiasmarsi per elementi già noti ai più fin dal 2008, se non altro certamente noti agli addetti ai lavori e a chi conosce realmente bene il settore. Così come ampiamente dibattuti dalla sottoscritta che non ha mai perso occasione di sostenerlo e chiarirlo in ogni occasione, anche formale, a tutela esclusiva della categoria dei pescatori.
Oggi finalmente, solo grazie alla Prefettura di Crotone e ai Dicasteri Ministeriali interessati alla vicenda in anni differenti, possiamo dire che è un buon giorno per i pescatori e per l’economia della citta di Crotone,se non altro perché NUOVAMENTE affermato il diritto al parziale ristoro dei danni derivanti alle imprese di pesca singole ed associate per la presenza in mare delle piattaforme estrattive che determinano una riduzione delle aree di pesca.
Quello che serve invece è la pronta erogazione delle somme, immediatamente esigibili, da parte dell’Amministrazione Pugliese, che a questo punto mi auspico avvenga in tempi rapidi