«Ancora una volta il M5S detta la sua linea contro le imprese e contro i balneari. Prima boccia in commissione l’emendamento salva aziende proposto da Fratelli d’Italia, adesso, dopo un confronto in seno alla maggioranza di governo arriva l’ennesima presa per i fondelli: quella “toppa” di quindici anni di proroga che di certo non soddisfa chi, come nei settecento chilometri di costa calabrese fa impresa turistica».
E’ quanto dichiara il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani, che torna ad affrontare l’ormai annosa “tenaglia” del governo gialloverde contro le aziende turistiche e contro la direttiva Bolkestein.
«Il paradosso è che al sud dovremmo puntare tutto sulle imprese balneari, poiché è indubbio che uno dei volani dello sviluppo è rappresentato dal turismo. Se il governo non presta la ben che minima attenzione a questo comparto, allora c’è qualcosa che non va. Qui si vuole mandare tutto in corto circuito per favorire altre aree del Paese. Con la proposta del M5S che intende prorogare le licenze balneari di soli quindici anni, quando invece, si dovrebbe individuare una soluzione definitiva, vogliono ostacolare lo sviluppo. Un cronico precariato temporale impedisce l’accensione di mutui, ad esempio, per far ripartire gli investimenti. Un ennesimo dileggio, insomma, perpetrato dai grillini ai danni di chi, soprattutto in Calabria vorrebbe continuare a fare impresa, onestamente, a testa alta. Fdi – termina Ernesto Rapani – continuerà la sua battaglia affinché la direttiva Bolkestein sia rispettata, anche perché cosi continuando il governo ci condurrà a dover scontraci con altre procedure di infrazione contro la Ue. E tutto mentre i cinque parlamentari gialli eletti sullo Jonio, ad esempio, dovrebbero far sentire la loro voce ma preferiscono tacere vergognosamente perché proni dinnanzi a chi li ha “messi lì”».