Per il premier Gentiloni “serve uno slancio maggiore per le politiche migratorie che non possono essere lasciate sulle spalle dei Paesi in prima linea ma devono essere condivise dagli Stati europei”. Il premier ha parlato davanti ai funzionari agli Stati generali degli italiani nelle istituzioni Ue. Il tema è in agenda oggi nei lavori del Consiglio europeo.
“L’Italia non sarà mai sulla lunghezza d’onda del sovranismo. Ma questo non significa rinnegare il nostro essere italiani” ossia “avere quella cultura e quella capacità di dialogo che ci riconoscono”, ha detto Gentiloni aprendo gli ‘Stati generali degli italiani nelle istituzioni europee’. “Dobbiamo fare gioco di squadra – ha aggiunto – Abbiamo grandi potenzialità e risorse da valorizzare. così riusciremo a dare al progetto europeo il contributo che merita”.
Esattamente un anno fa con il referendum sulla Brexit “l’Ue ha vissuto il suo momento forse più difficile, ora possiamo dire con sollievo che il progetto europeo ha dimostrato di essere più forte di quanto molti prevedevano”, ha continuato il premier sottolineando che ora “sarebbe un errore pensare che le cose vadano bene: non è il momento del relax per chi crede nel progetto europeo, se non cogliamo questa occasione avremo responsabilità storiche”. Gentiloni ha evidenziato anche la “spinta positiva” arrivata dalla dichiarazione di Roma.