“Il consumo di suolo continua inesorabilmente ad aumentare cancellando, al 2016, 23 mila kmq”, pari alla dimensione di Campania, Molise e Liguria messe insieme; “il 7,6% del territorio nazionale”. Queste le nuove stime fornite dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) contenute nel rapporto sul consumo di suolo del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa), presentato oggi alla Camera.
Secondo le previsioni dell’Ispra “il futuro non è roseo”: gli scenari ipotizzati di trasformazione del territorio italiano al 2050 parlano “nel migliore dei casi di una perdita di ulteriori 1.635 kmq”; di una perdita “di 3.270 kmq in caso si mantenesse la bassa velocità di consumo dettata dalla crisi economica, e di 8.326 kmq nel caso in cui la ripresa economica riportasse la velocità al valore di 8 mq al secondo registrato negli ultimi decenni”.