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Crotone: Mario Galea (pd) l’aeroporto lo riapriamo?

Redazione

La vicenda dell’aeroporto S.Anna, che a tutt’oggi attende una soluzione, è diventata di fatto la cartina di tornasole del possibile clamoroso fallimento di un’intera classe dirigente.

Ovvero tutti i politici, di centrodestra e di centrosinistra che si sono succeduti in tutti questi anni, sia di livello locale che nazionale, un  tutti si sono affaccendati sulla questione. Sono pieni i giornali e le televisioni del merito di quella deputata o di quel deputato di Crotone che annunciavano interventi e soluzioni di ogni tipo.

Soggetti che potrebbero essere definiti in malafede, in verità io penso ignoranti in quanto lontani da Crotone, residenti magari, ma lontani.Ma, ci sarà il momento del giudizio di costoro che pur avendo accesso negli uffici ministeriali romani non hanno prodotto nulla.

Oggi giudico certo, perché oggi viviamo questa situazione Kafkiana “del tutti lo vogliono, nessuno lo prende”. Oggi l’aeroporto di Crotone è ancora chiuso.

Quindi questi sono gli scarsi risultati portati. Vi prego meno promesse e più fatti. A me, senza tema di smentita, alla gente di Crotone, la grande partecipazione al Consiglio Comunale l’ha confermato, interessa che l’aeroporto di Crotone resti aperto, operativo, non già per un mero vezzo sociale.

Ormai è noto a tutti, senza la via aerea Crotone e la sua provincia è chiusa definitivamente ed il territorio di Crotone è confinato definitivamente tra Sibari e Catanzaro Lido. Cioè circa 1/6 di popolo calabrese chiuso, fatto prigioniero. E’ questa una cosa sopportabile?

Non vi indigna egregi Signori delle Istituzioni calabresi che 1/6 del nostro popolo sia rinchiuso in un lembo di terra inaccessibile, via mare, via strada, via ferrovia?

Come possiamo essere credibili sul fronte della lotta alle varie diseguaglianze, occupazionali, di sviluppo e degli stessi diritti quando 1/6 di popolo calabrese è tagliato fuori dalle vie di comunicazioni?

La precondizione essenziale per un vero piano di rilancio economico e sociale è la viabilità. Ci saranno, altre circostanze per discutere di ciò, a me preme che ciascuno prenda impegno rispetto all’aeroporto di Crotone. I cittadini di Crotone e l‘intera popolazione della fascia jonica conoscono molto bene la storia dello scalo aeroportuale pitagorico. 

Con l’onestà intellettuale dovuta avremmo saputo difendere, e sapremo tutti insieme, difendere l’aeroporto di Crotone. Senza pregiudizio alcuno nei confronti di un Sindaco insediatosi da un anno, senza pregiudizio alcuno nei confronti del Presidente Mario Oliverio, senza nessun retro pensiero, ma sopratutto senza nessuna “stupida gara” tra le persone e le Istituzioni, avremmo saputo difendere di più e meglio l’aeroporto.

A chi giova ogni volta far dividere la gente di Crotone? Vogliamo prendere atto che ormai ci è rimasto dadividerci solo la povertà? Tutti a Crotone sono al corrente dei grossi errori commessi nell’approcciarsi al problema, dalle diverse Società (tranne la gestione Ambrosio) che in questi anni hanno gestito il nostro aeroporto, hanno causato ingenti perdite economiche, e la nostra gente conosce bene quali sacrifici la passata Amministrazione, insieme alla Regione Calabria ed a qualche singolo Comune della Provincia, hanno dovuto affrontare per mantenere aperta la struttura aeroportuale, utilizzando essenzialmente le royalty.

La partecipazione all’adunanza comunale di tanti cittadini, del Presidente della Regione, della deputazione nazionale e calabrese, di tanti sindaci, del Presidente della Sacal, dei rappresentanti sindacali e dell’intero consiglio comunale, ci deve indurre a mettere da parte demagogia e populismo, per trovare una quanto più rapida, giusta ed economicamente sana e produttiva soluzione alla non più rinviabile questione all’ordine del giorno. Del resto, non avrebbe alcun senso, in questa difficile e grave situazione, badare a bassi ed incomprensibili interessi di parte o di partito.

La nostra città vive anni di calvario, è ferma al palo e si sente offesa e avvilita.

Apprezzo la proposta del Sindaco, la guardo con spirito di fiducia e sgombro da ogni pregiudizio, in quanto fino ad oggi ho sempre sostenuto che tutto quello che viene fatto a favore della comunità crotonese non potrà che trovare il mio appoggio ed il mio sostegno, ma penso che da sola non basti.

Dentro un ragionamento più complessivo, dove ognuno deve svolgere la propria parte, la Sacal, la Regione, il Ministro Del Rio e l’ENAC, ognuno deve svolgere, disinteressatamente, il proprio ruolo. Ora c’è l’assoluto bisogno di mettere al bando le differenze e battersi per le cose che ci accomunano. La Sacal non può più sottrarsi alla definizione delle modalità e dei tempi di riapertura dell’aeroporto Sant’Anna, in linea con quanto indicato nella proposta con cui ha partecipato al bando. 

Ho letto dell’impegno profuso dal presidente Mario Oliverio sia sul piano della riapertura che nella promozione e ricerca dei vettori e compagnie aeree. 

Bene in questo senso, Presidente.

RYAN AIR aveva manifestato la sua intenzione di avere base/strategica per il mediterraneo Crotone come Pisa prima ed oggi Orio al Serio per il nord italia.

Anche questo è stato portato via? Insomma far riprendere i voli da e per Crotone immediatamente, in una fase di riorganizzazione nazionale degli aeroporti, in una fase di riorganizzazione del mercato delle compagnie e del mercato aeromobile se non riapriamo immediatamente, la vedo dura.

È bene ricordare a tutti che l’aeroporto di Crotone nel suo periodo di attività non ha mai conosciuto neppure un volo di scarso traffico-passeggeri. Il mio auspicio conclusivo è che, una volta per tutte, le Istituzioni nazionali, regionali e cittadine, la politica cittadina e regionale, le rappresentanze sindacali e sociali, il mio Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, mettessimo da parte ogni intento volto a strumentalismi e ad interessi di piccolo cabotaggio, che si pongano in essere da subito le condizioni perché l’aeroporto di Crotone possa riaprire al più presto e ciò, non solo per i cittadini di questa città, ma per i cittadini di tutta la fascia jonica, sia interna che costiera. Questa nostra terra non soffre per via di un destino cinico e baro, se ancora oggi le cartine geografiche scrivono LE CALABRIE qualche ragione ci sarà, io oggi voglio sperare e mi batterò affinché iniziamo un nuovo percorso, un nuovo modo d’agire laddove gli interessi generali siano di tutti e poi ognuno può raccontarsela come vuole.

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