Dopo l’introduzione del presidente del Consiglio Comunale Serafino Mauro che ha invitato a fare squadra su un tema così vitale per il futuro del territorio, c’è stata la relazione introduttiva del sindaco Pugliese che si riporta integralmente:
“A nome della città di Crotone, non posso che dirvi grazie per aver accolto questo nostro invito.
Un caloroso benvenuto agli amici sindaci della fascia ionica che, ancora una volta e prontamente, hanno accolto l’invito di partecipare a questo Consiglio straordinario proposto dalla città di Crotone sul tema dell’aeroporto. Un saluto e un ringraziamento ai rappresentanti delle organizzazioni economiche, sociali e professionali.
E non certo per ultimi, un cordialissimo saluto ai rappresentanti dei movimenti e ai cittadini presenti e partecipanti a questa importante occasione.
Vorrei ricordare che in molte altre circostanze abbiamo organizzato occasioni di incontro e di confronto sulla tematica che, anche questa sera, è posta al primo punto dei nostri pensieri e della nostra preoccupazione: la vicenda che riguarda l’aeroporto, la più importante infrastruttura dell’intera fascia ionica calabrese.
Non ultima, la conferenza stampa che ho convocato nei giorni scorsi, esattamente venerdì 9 giugno, nella quale ho voluto fare il punto sulla situazione e indicare anche un possibile percorso per riportare in attività il nostro scalo.
In quella circostanza non ho mancato, e voglio confermarlo e ribadirlo oggi, di esprimere e rinnovare la nostra decisa volontà ed il nostro forte desiderio di voler fare squadra e di rafforzare tutti i legami di comunità fra tutti i soggetti istituzionali, politici e sociali che hanno a cuore e sono interessati a rimettere, in primo luogo, in movimento e in attività il nostro scalo, e ad agire per sostenerlo, potenziarlo e svilupparlo.
Questo è l’obiettivo per il quale ci siamo riuniti, anche oggi, e penso debba essere il risultato su cui dobbiamo lavorare e ottenere, in tempi rapidissimi, con una forte sinergia che prescinde dalle nostre vicendevoli differenze politiche e ruoli istituzionali.
Per questo, nella conferenza stampa, ho voluto rimarcare la nostra volontà ad instaurare con la Regione un sano e fruttuoso rapporto istituzionale, leale e collaborativo, perché sono intimamente convinto che la dimensione e la gravità del problema aeroporto e dei problemi che siamo chiamati quotidianamente ad affrontare, impongano, a noi tutti, unità e vicendevole rispetto.
Così ho avuto modo di dire e di rappresentare ai miei concittadini e agli organi di informazione, l’incontro che avevo avuto pochi giorni addietro con Arturo De Felice, neo presidente della Sacal, che ha, ora, per decisione dell’Enac, il compito e la responsabilità di gestire lo scalo pitagorico, e riportarlo in attività e in piena efficienza.
Come voi sapete, mercoledì 7 giugno mi sono incontrato con il nuovo presidente di Sacal, Arturo De Felice. È stato un incontro sereno, cordiale e dal quale ho colto una disponibilità che spero oggi venga confermata dallo stesso presidente, ma che noi pretendiamo, puntualmente, di verificare con i fatti. In questo incontro ho compreso le difficoltà, non solo tecniche, che Sacal sta attraversando, e che ho prontamente riferito al territorio, proponendo anche una strategia di affiancamento alla società aeroportuale.
Abbiamo compreso che l’azione messa in campo da Sacal presuppone tempi troppo lunghi, che non coincidono con il desiderio e la legittima rivendicazione di Crotone, di riprendere l’attività volativa in coincidenza con l’imminente avvio della stagione estiva.
Oggi questo Consiglio comunale è chiamato, a rinnovare la volontà, non solo della città, ma di tutta la fascia ionica, che Crotone torni a volare, il prima possibile e nel modo migliore possibile.
Il nostro aeroporto è una delle due infrastrutture principali di questo territorio, quelle infrastrutture che, se messe a regime, possono diventare il volano di sviluppo di tutta questa parte di Calabria.
Quella del nostro aeroporto è una storia che tutti conosciamo bene ma sulla quale ci sono, purtroppo ancora oggi, troppe polemiche e troppe speculazioni politiche.
Ma, neanche questa volta, voglio fare la cronistoria di questa vicenda, che ha trovato un epilogo disastroso, così come ha sottolineato il presidente Oliverio in un apposito comunicato e poi ribadito nella sua recente visita, mercoledì scorso, all’aeroporto di Crotone, con il fallimento della società Aeroporto S. Anna avvenuto il 16 aprile 2015.
Voglio ricordare che la situazione attuale non è altro che la naturale conseguenza di quella lunghissima crisi che non è mai stata affrontata alla radice, e da allora ad oggi abbiamo dovuto registrare una continua e permanente fase di precarietà.
Ricorderete tutti che l’esercizio provvisorio, la costituzione della Sagas, nel quale periodo il Comune di Crotone, quello di prima ed in particolar modo, quello del dopo giugno 2016, ha fatto ogni sforzo finanziario per reggere il peso, quasi in solitudine, dei costi necessari a mantenere in vita lo scalo. Non dobbiamo dimenticare che tutta questa fase, esercizio provvisorio e costituzione della Sagas, era finalizzata ad un progetto di salvaguardia dello scalo ma anche e soprattutto di potenziamento e di sviluppo.
A questo punto della vicenda, ed in questa circostanza, ritengo non sia opportuno riprendere tutti gli elementi e tutti gli avvenimenti che si sono verificati nella fase provvisoria e che hanno portato all’affidamento della gestione dell’aeroporto di Crotone alla società Sacal di Lamezia Terme.
Dunque, alla stessa Sacal è stata assegnata “la gestione provvisoria” degli scali di Reggio e Crotone.
Ma veniamo alle ragioni di questo Consiglio comunale straordinario, che vuole testimoniare al Presidente della Sacal tutta la nostra disponibilità a sostenere il percorso di riapertura dello scalo pitagorico, ma che vorrebbe anche ascoltare impegni sia della Regione che della società aeroportuale, impegni e tempi precisi che possano dare soddisfazione in un periodo breve ad un territorio che ha fame di futuro.
In questo contesto, si colloca la proposta, avanzata in conferenza stampa, da parte del sottoscritto, di sostenere come Comune di Crotone l’avvio dell’attività volativa, con un consistente budget finanziario, pari a 300.000 euro, facendoci carico di attività di marketing, promozione e informazione del territorio all’interno dell’Aerostazione Pitagora.
E non ci siamo limitati a questo.
In questi giorni, infatti, ho personalmente voluto incontrare i rappresentanti dell’intero sistema economico e imprenditoriale che, tra tante perplessità, e ritengo inutili nasconderle, hanno dato la propria disponibilità a fornire un contributo, le cui forme e modalità verranno discusse appena lo scalo sarà riaperto.
In questo senso e in questa direzione, l’occasione mi consente di rivolgere un identico invito a tutti i sindaci della fascia ionica, per valutare disponibilità, modalità e termini del loro coinvolgimento, non solo nella fase di avvio ma anche e soprattutto per assicurare continuità e sviluppo dell’Aeroporto dello Ionio.
Tutto questo nostro sforzo, non può e non deve rimanere, ancora una volta, in completa solitudine, ma tutti e ognuno sono chiamati a compiere il proprio dovere e a fare la propria parte per consentire l’immediata riapertura del nostro scalo.
A questi fini, sollecitiamo la Sacal a espletare, entro pochi giorni, l’iter di certificazione dello scalo per l’esercizio, e nello stesso tempo sollecitiamo l’Enac ad essere veloce nella risposta.
Ci rivolgiamo, poi, a Enav e al Ministero dei Trasporti che esentino, con immediatezza, lo scalo ionico dal pagamento del servizio di ATC, della torre di controllo, pari ad euro 100.000 al mese, un servizio che per Crotone deve essere garantito sin da subito e soprattutto gratuito, in quanto il nostro è un aeroporto di interesse nazionale.
L’ATC è fondamentale per consentire a tutte le compagnie low cost e soprattutto a Ryanair di poter volare su Crotone.
Chiediamo, ancora una volta, al Governo nazionale di rimettere in campo, nel minor tempo possibile, gli oneri di servizio per finanziare le tratte per Milano e Roma ed emanare immediatamente il bando di gara relativo.
Le tratte onorate competono a Crotone, come riconosciuto anche dalla Comunità europea, per assicurare la cosiddetta “continuità territoriale”.
Gli oneri di servizio ci spettano e ci sono dovuti, e non sono un obolo, e nemmeno un regalo o una mancia, ma costituiscono il giusto riconoscimento di una condizione di “isolamento territoriale”.
Per quanto riguarda, invece, l’attività volativa, vorrei tranquillizzare tutti, a partire dal presidente Sacal.
Crotone è una meta ambita.
Lo è, soprattutto, da quando Ryanair ha dimostrato, con una semplice ma spinta politica low cost, che qui il mercato c’è, anzi, un mercato che, ancora oggi, non ha espresso appieno tutte le sue potenzialità.
Tant’è che non più tardi di due anni fa, Ryanair, che è venuta a Crotone, e non altrove, a celebrare i suoi 25 anni di attività, ha presentato un progetto temerario che prevedeva per Crotone sette tratte, di cui due internazionali, e l’ambizioso obiettivo di un milione di passeggeri.
Dunque, l’interesse delle compagnie su Crotone c’è.
Ciò è anche testimoniato dal contatto che ho fornito al presidente Sacal di una importante compagnia aerea, che ha espresso il proprio interesse e la propria disponibilità a volare su Crotone.
Ho consegnato questa disponibilità, doverosamente, al presidente De Felice, invitandolo ad attivarsi per verificare e assicurarsi della effettiva volontà della compagnia che consentirebbe di realizzare il collegamento tra Crotone e Roma.
Di Ryanair ho già parlato, ma consentitemi di sottolineare che, più volte e in tante occasioni, la compagnia irlandese ha dichiarato la propria disponibilità a tornare a Crotone.
Anche per queste ragioni, stiamo insistendo affinché vi sia una immediata riapertura dello scalo, per tre semplici ma fondamentali e importantissime ragioni:
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In primo luogo lanceremmo un segnale forte e potente a tutte le compagnie aeree che vi è una decisa ed unanime volontà a mantenere in vita il nostro aeroporto. Perché uno scalo aperto, di sicuro, è molto più attrattivo e credibile, di uno che dovrà, forse, essere riaperto.
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Far tornare al lavoro gli ex dipendenti dell’Aeroporto S. Anna, oggi licenziati.
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Non possiamo consentire, infine, che una lunga inattività possa depreziare la nostra infrastruttura che può correre il rischio della dimenticanza o peggio dell’oblio.
Vede, caro presidente Oliverio, il nostro aeroporto, di cui lei comprende e condivide importanza e strategicità, mi lasci dire che può divenire lo snodo commerciale ed economico di tutta la costa ionica.
Infatti, un collegamento veloce su strada ferrata, la realizzazione della metropolitana leggera, ed una nuova ammodernata e più efficiente viabilità, più veloce, ma soprattutto, più sicura, messe in sinergia e a sistema con l’aeroporto e con i due porti di Crotone e Corigliano, costituirebbero le basi per un reale rilancio di tutta la costa ionica.
Con questi interventi si ridurrebbe, e non di poco, quel gap infrastrutturale che ha sempre condizionato qualsiasi potenziale di sviluppo di questa parte di Calabria.
Questi nostri territori non chiedono la luna!
Ma chiedono semplicemente gli strumenti per poter competere nel mercato globale.
D’altra parte, il compito prioritario e la funzione principale dello Stato e, di conseguenza, della Regione, è quello di creare le infrastrutture necessarie per promuovere crescita e sviluppo delle comunità.
Sulla natura e finalità dell’intervento pubblico, in questi anni, si sono raccontate delle vere e proprie favole che non corrispondono a nessuna moderna ed efficace teoria economica.
Sono frottole! Che vengono raccontate al sud e solo al sud e ai nostri territori per relegarli ad una ormai infinita marginalità.
L’intervento pubblico non deve essere concretizzato e svolto solo e soltanto quando deve realizzare la cosiddetta “redditività di mercato”, ma deve esplicarsi, soprattutto, quando e dove deve creare tutte quelle condizioni infrastrutturali, che sono necessarie per realizzare sviluppo e quindi il mercato.
In particolar modo, Crotone ha nelle due infrastrutture gemelle, aeroporto e porto, un potenziale di sviluppo che pochi altri territori in Italia hanno.
Entrambe le infrastrutture, e mai una senza l’altra, rappresentano un unico reale percorso di sviluppo, di cui la nostra città, la sua provincia e tutto il sistema territoriale di area vasta, non può più fare a meno.
Ritengo che sia giunto il momento di considerare la Calabria non più tagliata verticalmente, in uno scontro “infrastrutturale” tra est ed ovest, ma un unicum caratterizzato dalla presenza di due mari.
Una ricchezza che non so quale altra Regione, in Italia, può vantare.
Per trasformare quella che oggi è una semplice potenzialità, in una realtà concreta, bisogna creare le sinergie necessarie, e non, invece, disparità, tra i diversi territori.
Vorrei ricordare che lei, signor Presidente della Regione Calabria, ha voluto realizzare, nei mesi passati, un appropriato piano regionale dei trasporti, al cui interno è collocato il sistema aeroportuale calabrese fondato sull’esistenza dei tre scali, Crotone, Lamezia e Reggio.
Questo non può restare sulla carta ma deve tradursi in una concreta realtà che, stabilmente, assicuri un efficiente mobilità da e per la Calabria.
Dunque, il problema di cui stiamo discutendo oggi, rimettere in piedi e in movimento e per sempre l’aeroporto dello Ionio, non è una richiesta e una rivendicazione campata in aria e dal gusto squisitamente campanilista, e non è nemmeno priva di quel fondamento giuridico, economico e sociale necessario.
Per questo, ritengo, certo di rappresentare una volontà unanime di tutte le autorità e le responsabilità istituzionali presenti in quest’aula, che ognuno è chiamato a fare la propria parte, ciascuno per le proprie competenze, a partire da oggi, ed in perfetta sintonia, fino al raggiungimento, in tempi brevi, del risultato che noi tutti auspichiamo e vogliamo.
Perché ribadisco che non ci potrà essere sviluppo per la Calabria se lo Ionio resta ancora oggi un fardello per l’intera regione.
Ma che sia chiaro a tutti, a partire dal sottoscritto e poi a tutti gli altri, che se dovessimo comprendere che qualcuno non stia lavorando al massimo del suo impegno, per conseguire l’obiettivo della ripresa dei voli a Crotone, la nostra proposta ritornerà ad essere quella della lotta.
Perché il diritto al futuro di questo territorio, della città capoluogo, della sua provincia e dell’intera costa ionica, non può essere compromesso da lassismo o da volontà avverse.
Ci sono, invece, tutte le condizioni, anche in termini di proposte e di progetto, per la definitiva risoluzione del problema che da tutti, senza eccezione alcuna, e soprattutto da parte dei cittadini, viene ritenuto il tema principale e prioritario, a cui dedicare ogni nostro impegno ed ogni nostro sforzo.
Consapevoli come siamo, ne sono certo, che solo così si potrà ricostruire e superare quel sentimento di delusione e di sfiducia, che nessuno di noi auspica, ma che al contrario, desidera evitare per rafforzare, sempre di più, il nostro forte legame solidaristico e comunitario.
Mi sono permesso di indicare, velocemente, quelli che sono gli elementi essenziali da porre a base di questo importante e autorevole incontro, che non potrà concludersi con un nulla di fatto.
Ma semmai, dovrà concludersi con l’avvio di un nuovo percorso e l’avvio di un rinnovato impegno.
Concludersi con l’indicazione chiara di un vero e proprio cronoprogramma, ovvero con la “sottoscrizione” di un vero e proprio patto per la rinascita dell’aeroporto dello Ionio, così come ci piace intenderlo e chiamarlo. Concludo, tornando a ringraziarvi, sinceramente e di vero cuore, per la vostra presenza, per l’attenzione che avete voluto prestarmi, e soprattutto della vostra riconosciuta capacità di fare sintesi politica, amministrativa e istituzionale.