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COMISSIONE ANTIMAFIA ALLA SACAL

Redazione

Il prefetto di Catanzaro, Luisa Latella, ha disposto l’accesso antimafia nella Sacal, la società di gestione dell’aeroporto di Lamezia Terme, per accertare condizionamenti da parte della criminalità organizzata nella sua attività. La notizia, è stata confermata in ambienti della Sacal, dal neo presidente della società il prefetto De Felice.  Si potrebbe aprire un nuovo filone di indagine sulla società, già al centro  di una precedente inchiesta della magistratura su presunti illeciti. La decisione, secondo quanto si è appreso, scaturisce dalla richiesta di certificazione antimafia rivolta al prefetto Latella  dall’Enac dopo che alla Sacal è stata affidata la gestione dei tre aeroporti calabresi. Sotto la lente d’ingrandimento  della commissione potrebbero esserci le procedure relative agli aumenti di capitale sociale per la quota privata. La Sacl ha un assetto misto, con una quota pubblica pari al 54,7% ed una privata pari al 45,3%. Il socio di maggioranza relativo e’ la Lamezia sviluppo 23,6% di Renato Caruso, imprenditore lametino titolare di eruobod. Per la parte pubblica il comune di Lamezia Terme detiene il 20,7%, la provincia di Catanzaro l’11,5%, la regione Calabria il 9,9%, il comune di Catanzaro il 6%. Tra i privati e’ presente anche aeroporti di Roma con il 9,9% e banca Carime (ubi) con il 6,2%.  Dopo il comune di Lamezia il prefetto di Catanzaro, Luisa Latella, ha inviato anche alla Sacal, la commissione d’accesso antimafia la società di gestione dell’aeroporto di Lamezia (di cui , appunto, il comune è il socio pubblico con la più alta percentuale di capitale sociale). Alla commissione, il compito dunque di  accertare eventuali condizionamenti mafiosi soprattutto su bandi di gara e appalti, ma pare anche sulle modifiche degli assetti societari dopo l’acquisizione del socio privato di quote di soci pubblici che hanno consentito ai privati di detenere la quota maggiore del capitale circa  il 30%. Dunque un’altra bufera sulla gestione del più importante aeroporto della Calabria che ad aprile (dopo gli avvisi di garanzia di agosto 2015) finì nella bufera con l’azzeramento degli ex vertici (operazione Eumenidi) accusati di corruzione, peculato, falso, abuso d’ufficio e concussione, riconducibili anche a consulenze fantasma e assunzioni clientelari relative al progetto “garanzia giovani”. Il nuovo consiglio di amministrazione della Sacal e’ presieduto dall’ex prefetto de felice a cui sono stati conferiti i pieni poteri.

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