La Commissione Ue sollecita gli Stati membri a contribuire maggiormente al Fondo per l’Africa, per completare il contributo da 2,6 miliardi di euro dal budget europeo; accelerare i ricollocamenti dall’Italia; ad andare avanti sulla riforma del regolamento di Dublino; oltre a mobilitare le loro capacità per sostenere i rimpatri dei migranti irregolari dall’Italia. E’ quanto riporta il piano d’azione presentato dalla Commissione europea per alleviare la pressione migratoria sulle coste italiane.
Nel piano, la Commissione Ue invita Tunisia e Libia a dichiarare le rispettive aree di ricerca e salvataggio (Sar) e a istituire un centro ufficiale di coordinamento e soccorso marittimo. I due Paesi non hanno mai istituito le loro Sar, che servono a delimitare l’area di mare per cui sono competenti per le operazioni di ‘search and rescue’. Inoltre Bruxelles si impegna a sostenere “l’organizzazione di un Centro di coordinamento per i salvataggi in mare pienamente operativo in Libia”.
All’Italia Bruxelles chiede di rispettare gli impegni assunti in materia di ricollocamento, “registrando urgentemente tutti gli eritrei presenti in Italia, centralizzando e standardizzando la procedura, consentendo il trasferimento dei minori non accompagnati”. Inoltre si sollecita a “dare prova di maggiore flessibilità nei controlli di sicurezza organizzati a livello bilaterale con altri Stati membri”.
Si chiede poi di accelerare sui rimpatri, applicando procedure veloci e avvalendosi dei motivi di inammissibilità. Si raccomanda inoltre di elaborare un elenco nazionale di paesi di origine sicuri; emettendo decisioni di rimpatrio in contemporanea con quelle sull’asilo, valutando la possibilità di utilizzare restrizioni in materia di residenza, ed evitando di fornire documenti di viaggio ai richiedenti asilo.