Brilla come un miliardo di Soli, il laser più potente mai costruito che per la prima volta ha permesso di vedere come la luce interagisce con la materia, aprendo la strada a risultati oggi inaccessibili, come esplorare i processi che avvengono nell’organismo umano e vedere le reazioni chimiche in azione, con un dettaglio mai raggiunto.
Descritto sulla rivista Nature Photonics, il laser si chiama Diocle, come il matematico greco che nel 200 a.C aveva inventato lo specchio ustorio per concentrare e riflettere la luce del Sole, ed è stato ottenuto dal gruppo dell’Università americana del Nebraska-Lincoln coordinato da Donald Umstadter.
La sua luce, la più intensa mai prodotta, è stata generata ispirandosi all’esperimento degli specchi ustori: un impulso molto breve è stato amplificato da una serie di cristalli di zaffiro e titanio e poi inviato contro un riflettore parabolico, che lo ha concentrato, portandolo a intensità estreme. La luce è così brillante, ha spiegato Umstadter, da interagire con la materia in modo diverso, tanto “che, colpendo gli oggetti, si diffonde in modo diverso rispetto a quanto fa la luce normale”.