“Invece di giocare cinicamente con la sofferenza umana, i leader politici e gli opinion maker dovrebbero abbracciare il bisogno di giustizia, di sostegno e soprattutto di riconoscimento delle vittime”. Lo afferma Nils Muiznieks, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, nel giorno in cui si commemora “il genocidio di 8.300 ragazzi e uomini giustiziati a Srebrenica nel 1995 in uno dei più vili episodi occorsi dopo la Seconda Guerra Mondiale”.
“Mentre rendiamo omaggio agli innocenti uccisi brutalmente non dobbiamo dimenticare la sofferenza dei familiari delle vittime e dei sopravvissuti a questo genocidio”, ricorda Muiznieks. “Ogni volta che incontro i familiari delle vittime sono colpito dalla forza, dal coraggio e dalla determinazione con cui negli ultimi 22 anni hanno cercato la verità e la giustizia”, osserva il commissario. “Sfortunatamente”, però, accusa il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, “la loro lotta è presa in ostaggio dai politici e la loro dignità è vilipesa dal discorso pubblico e da manifestazioni, soprattutto nella Repubblica Srpska, dove alcuni sminuiscono o negano sfacciatamente il genocidio di Srebrenica, o ancora peggio glorificano chi ha commesso crimini di guerra e contro l’umanità”. Quindi, conclude Muznieks, “questo comportamento è oltraggioso e deve essere punito”.