Nella mia vita non ho mai ingannato nessuno, tanto meno i lavoratori. In nessun caso mi sarei permesso di mentire agli ex dipendenti Akros. Ho sempre detto la verità, anche quando era scomoda, e non ho nessuna intenzione di illudere chicchessia, soprattutto i tanti crotonesi che soffrono il dramma della mancanza di lavoro. Voglio ribadire, per l’ennesima volta, la verità dei fatti. I lavoratori ex Akros dovrebbero manifestare contro coloro i quali hanno provocato il fallimento della società e portato alla disperazione circa settanta famiglie”.
“È bene ricordarlo: la società Akros svolgeva la propria attività in quasi tutti i ventisette comuni della provincia di Crotone. È stata una gestione scellerata che ha portato all’inevitabile fallimento, senza nessuna colpa da parte nostra e tra l’altro, Crotone è stato uno dei pochi Comuni che ha pagato puntualmente il servizio Akros, per un importo annuo di circa un milione e duecentomila euro. Dopo il fallimento, in altri contesti, il servizio di raccolta rifiuti è stato effettuato attraverso altre società e con altri lavoratori, senza che sia stata garantita la “clausola sociale” del riutilizzo dei lavoratori ex Akros”.
“A Crotone il servizio di raccolta differenziata, eseguito da Akros, veniva svolto da circa quindici unità lavorative, e bisogna aggiungere che i dati ufficiali certificano che la percentuale di raccolta differenziata non ha mai superato il valore dell’11%, toccando punte a ribasso del 4%. Ragione per la quale, per gli anni 2015/16 il comune di Crotone è stato multato per circa 600 mila euro annui, che l’amministrazione è stata costretta, per obbligo di legge, a far gravare direttamente sulle bollette dei cittadini, senza averne alcuna colpa. Questo fallimento non è un caso solitario! Come tutti sanno la passata gestione, amministrativa e politica, ha provocato un autentico disastro in tutte le società partecipate”.
È quanto riporta in una nota il sindaco di Crotone Ugo Pugliese, riguardo al fallimento della società Akros e promettendo soluzioni a riguardo, continua ad elencare il quadro generale in cui versa la città, dai debiti con Sorical e Soakro, fino a toccare la questione dell’aeroporto S. Anna: “Soakro è fallita – dice – e in nove anni di vita ha prodotto 60 milioni di debiti, di cui 30 dovuti a Sorical per la fornitura dell’acqua, e altre 30 milioni di euro sono stati “pagati” dal sistema economico locale, da quel sistema di imprese che ha subito danni economici e la conseguente perdita di decine e decine di posti di lavoro. Inoltre, è in stato pre-fallimentare “Gestione Servizi”, la società in house della provincia, anche qua per una gestione scellerata e clientelare, che ha portato alla disperazione circa 70 famiglie”.
“Ed ancora – prosegue Pugliese – è fallita, nel 2015, la società aeroportuale, che ha rappresentato l’inizio di un travagliato e doloroso percorso che ha portato alla chiusura del nostro scalo e al licenziamento di tutti i lavoratori. Appena eletto, mi sono assunto la responsabilità di procedere all’assunzione delle 28 unità, per un sentimento di forte solidarietà personale e della intera coalizione della Prossima Crotone. Ho fatto questo, nonostante Akrea non fosse in grado, per le condizioni in cui versava e continua a versare, di far partire la raccolta differenziata, e anche questo ha creato un onere per l’intera comunità crotonese”.
“Adesso – incalza Pugliese – non possiamo più permetterci di allargare ulteriormente le maglie, ma bisogna solo lavorare per far partire la raccolta differenziata nel minor tempo possibile. Per raggiungere questo obiettivo, ci siamo prodigati, con estrema celerità, di dotare, per la prima volta, la città di Crotone di un “Piano Integrato dei Rifiuti”, e di realizzare un progetto che prevede un investimento pari a sei milioni di euro che abbiamo presentato alla regione Calabria per ottenere un finanziamento di due milioni di euro e consentire così la realizzazione di una moderna e efficiente raccolta differenziata”.
“Così facendo, – conclude il sindaco – abbiamo recuperato decenni di colpevoli disattenzioni sull’Akrea, che in tutto questo tempo è stata impoverita di mezzi, strumenti, tecnologie e organizzazione”.