Con i recenti sbarchi di migranti nei porti dell’Italia meridionale emergerebbero delle gravi difficoltà nella gestione dell’accoglienza dei minori non accompagnati, categoria di soggetti particolarmente vulnerabili. Un allarme lanciato da Laura Ferrara, deputata europea delMoVimento 5 Stelle che fa notare come Sicilia e Calabria siano le regioni che ne ospitino di più.
Attualmente al Parlamento europeo, sono in corso i lavori sul rapporto che riguarda la proposta di regolamento che stabilisce una procedura comune di protezione internazionale, di cui la stessaFerrara è relatrice. “La mia proposta – spiega – è quella di un trattamento rapido ed efficace delle domande di asilo e particolare attenzione viene riservata alle garanzie procedurali nei confronti dei minori non accompagnati. In questo ambito si punta a velocizzare i tempi per la nomina di un tutore, in modo da garantire assistenza e rappresentanza nel corso dell’intera procedura di esame della domanda d’asilo, a non affidare un numero elevato di minori allo stesso tutore”.
La proposta è di limitare a 20 il numero di minori affidati allo stesso tutore, in modo da essere sicuri che potrà seguire al meglio i vari casi. Attualmente capita che si arrivi anche a 70 minori sotto tutela di uno solo. Nella sua proposta l’europarlamentare chiede di implementare un sistema di controllo delle prestazione dei tutori stessi, che siano qualificati evitando conflitti d’interesse.
“Capita oggi – aggiunge – che i minori vengano affidati agli stessi gestori dei centri che li accolgono. A migliorare, in questo modo, sarà anche la prevenzione di abusi di ogni genere. Inoltre sono stati presentati emendamenti per esentare i minori da particolari procedure, come quella di frontiera, che potrebbero rivelarsi eccessivamente pregiudizievoli nei loro confronti”.
Secondo i dati ministeriali, dall’inizio del 2017, sono sbarcati in Italia circa 9800 minori stranieri non accompagnati mentre quelli censiti e presenti nelle strutture di accoglienza, alla data del 31 maggio, sono più di 16.000. Superano invece il numero di 5000 i minori che si sono resi irreperibili senza lasciare traccia.
I Comuni di sbarco, i quali hanno le maggiori responsabilità nella cura dei minori, sono costretti in molti casi a ricorrere a strutture temporanee di accoglienza in territori che vivono spesso situazioni di disagio sociale ed economico.
“Il rischio che si alimentino sentimenti di xenofobia e razzismo è costante, – commenta la pentastellata – al pari del rischio, da parte dei minori, di essere vittima di episodi di sfruttamento, violenza e attività illecite. In più occasioni i consistenti fondi nazionali e comunitari che ruotano intorno all’accoglienza hanno rappresentato un business per chi ne ha fatto oggetto di speculazione”.
“Inoltre – sottolinea Ferrara – vi è il problema dei cittadini stranieri che si fingono minori per sfuggire alle responsabilità ed ottenere un miglior trattamento. Unitamente ad altre proposte che il Movimento 5 Stelle ha avanzato per la revisione del fallimentare regolamento di Dublino, si vuole quindi evitare che i minori siano privi di idonea tutela ed assistenza o che si ritrovino imprigionati da inadeguate procedure e principi che bloccano il loro viaggio verso una destinazione finale che, spesso, non corrisponde al nostro Paese”.
“In ogni occasione la delegazione del M5S – conclude l’eurodeputata – si batte nelle aule parlamentari di Bruxelles e Strasburgo affinché il sud dell’Italia non diventi il campo profughi d’Europa, richiamando costantemente il rispetto dei principi di solidarietà da parte degli altri Stati Membri e di equa ripartizione di responsabilità nella gestione dei flussi”.