riceviamo e pubblichiamo
Sin dai primi giorni di amministrazione, abbiamo chiaramente capito che ci trovavamo davanti alla squadra di governo della Città più inadeguata di sempre. L’equipe composta da amici di studio e di calcetto del Sindaco non potevano essere idonei ad amministrare una Città bella ma complicatissima come Reggio Calabria.
Se la politica non è forte ed autorevole, l’apparato burocratico diventa autonomo ed autoreferenziale. Cosa che è avvenuta nel nostro Comune dove si è perso totalmente il controllo della struttura organizzativa; basta frequentare gli uffici comunali per rendersi conto della situazione.
Il Sindaco, per complicare ancora di più le cose, si inventa una periodica rotazione dei dirigenti, i quali non facendo in tempo a capire il dipartimento da dirigere, hanno già pronte le valigie per raggiungere il prossimo dipartimento da guidare. Una vera follia che ha generato la completa anarchia della macchina burocratica municipale.
All’interno di questa struttura incontrollata di disamministrazione comunale va inquadrato quanto è avvenuto al Castello Aragonese: lo stesso è stato trasformato in “putia i Mustazzuni”!
Ciò succede a Reggio Calabria dove un preziosissimo bene storico, patrimonio culturale della città stessa, è stato utilizzato per festeggiare un compleanno di 18 anni camuffando la richiesta di uso dei locali con un aperitivo al tramonto, alla faccia delle restrizioni imposte dalla tutela della nostra antica fortificazione.
Il giorno successivo la prevedibile figuraccia con i turisti: tra l’imbarazzo dei dipendenti, sul terrazzo i resti dei bagordi in un video diventato virale sui social senza il quale nessuno avrebbe saputo nulla!
All’ancestrale indole “riggitana” che rende forti della convinzione di poterla fare in barba alle regole, si affianca anche un sistema di controllo e vigilanza che fa acqua da tutte le parti, sintomatico dell’approssimazione con cui vengono gestiti i tesori urbani da parte dell’Amministrazione comunale più scarsa della storia che –ricordiamo- è a capo degli apparati amministrativi della città.
Non possiamo accettare passivamente che la vicenda, dopo lo scandalo mediatico e la levata di scudi, passi in sordina e venga pian piano dimenticata senza averne individuato i responsabili!
E’ per questo motivo che ho presentato un’interrogazione ed un accesso agli atti al fine di avere delucidazioni esaustive sulla dinamica dei fatti e sulle azioni giuridiche intraprese dal Sindaco Falcomatà nei confronti non solo del fruitore scorretto ma anche di coloro preposti a verifica e controllo dei locali, perché Reggio ha bisogno di risposte e, soprattutto, di esempi a partire dalle istituzioni deputate a governarci!
I responsabili vanno immediatamente individuati ed il Sindaco non può giocare come al solito a scarica barile.