Non possono esserci lavoratori di serie A e lavoratori di serie B così come vorrebbe fare in questa fase l’azienda Abramo Customer Care!
Sii deve rivendicare la dignità del lavoro, soprattutto per quei lavoratori che in questi anni hanno prestato la loro opera all’interno dell’azienda.
Oggi è innegabile che il decreto dignità ha prodotto i sui effetti negativi in un settore che, lo dimostrano i dati, non può essere regolamentato alla pari degli altri. Il settore dei call center richiede un intervento normativo in grado di garantire ai lavoratori la vera “dignità” e che deve quindi tenere conto della instabilità del settore.
Un settore in cui la programmazione e la stabilizzazione sono difficili da attuare se non si interviene sulle commesse e sui tempi di affidamento delle stesse. E’ anche vero però che il quadro normativo attuale non deve essere utilizzato e strumentalizzato da aziende che vogliono avere le mani libere per continuare a creare precariato e alimentare discriminazioni e lotte tra “poveri”.
Per queste ragioni, oggi vogliamo esprimere ai lavoratori ed ai sindacati il nostro sostegno a favore di un’azione che deve garantire a tutti la parità di accesso al lavoro, deve garantire a tutte le risorse che in questi anni hanno lavorato all’Abramo di veder riconosciuto il loro diritto alla stabilizzazione.
Nessuna scorciatoia deve essere consentita!
Se deroghe sono previste in virtù dell’art.8 del D.L. n.138/2011 convertito in l.n. 148/2011 che regolamenta la “contrattazione di prossimità” le stesse dovranno essere utilizzate per porre rimedio ad una falla introdotta e prodotta dal decreto dignità e non per agevolare un percorso discriminatorio nei confronti dei lavoratori.
Vigilare per inibire e bloccare eventuali tentativi che qualcuno, così come segnalato dai sindacati a conclusione dell’incontro che si è svolto nel pomeriggio di lunedì 9 settembre con i vertici dell’Abramo, potrebbe mettere in atto per ricorrere a scorciatoie.
L’arrivo della commessa Poste Italiane e il minor decremento dei volumi Tim devono essere l’occasione per consentire il rientro in azienda di uomini e donne che in questi anni hanno contribuito con il proprio lavoro alla crescita dell’azienda e che hanno acquisito professionalità e competenze che non possono essere disperse.
Vogliamo inoltre ricordare e riproporre al “Conte bis” che tra le tante materie e norme targate Governo giallo-verde guidato dal premier Conte e che dovranno e saranno oggetto di “revisione, rivalutazione e correzione” dovrà essere inserito anche il decreto dignità!