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Dall’Abruzzo alla Calabria: Mulinum salva un altro antico mulino per espandere la produzione

Redazione

Nelle prime ore di venerdì 13 settembre, verso le 3.30, quando nel forno a legna, a San Floro, iniziavano a prendere forma i pani pronti a far riassaporare la tradizione genuina a clienti di tutta Italia,  la squadra dell’officina Mulinum si è messa in viaggio, armata di passione e chiavi inglesi, per salvare un antico mulino in Abruzzo.

“Sono il signor Fiamma, al paese mi chiamano Pannocchia, ammiro la tua attività sin dai tempi di Orto di famiglia”: questo fu, circa un anno fa, il primo contatto tra Stefano Caccavari, fondatore della startup agricola che recupera la filiera dei grani antichi, e il proprietario di un mulino costruito, nei primi anni del ‘900, a Pescara.

Sospinto dalla nostalgia dei ricordi d’infanzia, a luglio, Simone Fiamma ha ricontattato Stefano per assicurare un futuro all’antico mulino, un tempo ad acqua, che, sino al 2000, ha costituito l’attività del nonno mugnaio, affaticato dalla non più giovane età ma soprattutto dalla prepotenza dell’euro.

Non poteva giungere proposta più allettante per colui che sogna un Mulinum in ogni provincia d’Italia: giusto il tempo di organizzarsi e ha avuto inizio la spedizione della squadra Mulinum nell’entroterra appenninico abruzzese.

Angelo e Salvatore hanno affrontato quasi sette ore di viaggio in auto, col tepore di un’estate che ancora si impone prepotentemente, affievolito dalla brama di salvare e dare nuova vita a un antico mulino.

Giunti nel borgo col volto ancora profondamente segnato dalla violenza del sisma del 2009, hanno trovato il sorriso della famiglia Fiamma ad annientare magicamente la fatica del viaggio.

La squadra dell’officina Mulinum con gli operai del posto ha armeggiato con chiavi inglesi, flessibili e grandi chiavi, il bobcat ha trasportato le macine: l’antico mulino, costituito da due macine riviste e cassa in ferro, diverse dal classico modello a cui si è abituati in Calabria, è stato tratto in salvo.

Il sudore di lunghe ore di lavoro era misto alla soddisfazione: il mulino funziona ancora, è soltanto deteriorato dal peso degli anni.

A Casale di Scoppito, il sole stava tramontando ma Angelo, Salvatore, Simone e il padre erano intenti a festeggiare la nuova vita del mulino.

La squadra dell’officina Mulinum, in queste ore, sta affrontando il viaggio di ritorno a San Floro; il mulino attende con brama che arrivi lunedì per essere caricato sul camion che lo condurrà nel magico mondo di Stefano e della sua comunità, dove riprenderà a macinare grano biologico ma soprattutto sogni intrisi di passione ed emozioni pronti a divenire realtà condivise.

“E’ un’emozione indescrivibile ridare vita ad antichi mulini, con cui espandiamo la nostra produzione. Se conoscete mulini abbandonati in qualsiasi angolo di campagna o città, in tutta Italia,  contattateci su info@mulinum.it o visitate il nostro sito www.mulinum.it per maggiori informazioni sulla nostra realtà: la squadra dell’officina Mulinum è pronta ad affrontare nuove missioni di salvataggio” ha dichiarato Stefano Caccavari, bramoso di accogliere l’antico mulino nel suo magico Mulinum.

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