Caro Stefano, accolgo con piacere il tuo invito a guardare avanti nel progetto di fusione in corso fra le nostre due città e sono d’accordo che si tratta di un’opportunità epocale, che deve coinvolgere le popolazioni delle due città. Proprio perché si tratta di una svolta epocale credo che le mie perplessità sul piano normativo, cioè delle regole, che tu consideri legittime, dovrebbero adesso essere pienamente condivise da te, soprattutto per assicurare che la partecipazione e il confronto democratico dei cittadini siano trasparenti e senza alcuna ambiguità in modo tale che venga espresso un voto pienamente consapevole e libero. Sono d’accordo con te che non bisogna guardare indietro e che le due città che rappresentiamo hanno peso politico e possono trovare ascolto in Regione, per cui sono disposto da subito con te a interloquire con la Regione, come abbiamo già fatto, affinché in tempi brevi quelle perplessità di cui parli, che non sono solo mie ma di tantissimi cittadini, possano essere sciolte prima del referendum. Una persona sinceramente democratica come te, che ha responsabilità di rappresentare una città, capisce bene che senza un quorum un referendum non ha ragione d’essere, per quanto consultivo possa essere. La regola va ripristinata, come era prima dell’atto di impulso. Impegniamoci assieme perché ciò venga fatto il più presto possibile, anche con il prezioso contributo dell’on. GRAZIANO.
Capisci bene, caro Stefano, che non si tratta di un’inezia ma l’essenza della vita democratica è che si creino le condizioni per una partecipazione popolare la più ampia possibile, specialmente su un evento epocale come questo. Guardiamo avanti e in fretta muoviamoci per fare modificare il criterio della cosiddetta maggioranza complessiva, nel senso che comunque si deve rispettare la volontà della maggioranza della singola città. Se esistono queste deficienze normative determinanti sottolineate da più di un anno, non ficchiamo la testa sotto la sabbia, non facciamo finta di niente.
Sono d’accordo con te che insieme dobbiamo batterci per migliorare ciò che non va e spero che insieme,ora, riusciremo a farlo, migliorando il processo democratico. Se c’è la volontà politica sono nodi che si possono sciogliere in breve tempo, prima del referendum, senza alcun rinvio e cosi potremo garantire ai nostri cittadini l’esercizio di un voto pienamente libero e consapevole. Io guardo avanti, caro Stefano, e aspetto da mesi, dopo due missive ufficiali inviate, un confronto fra le delegazioni dei due comuni per un esame esplorativo della questione fusione sul piano tecnico,finanziario e amministrativo. Credo che una opportunità epocale come la fusione meriti delle analisi preliminari, almeno fra le rappresentanze dei due comuni, lasciando ad altri rappresentazioni semplicistiche e superficiali. È in questo modo che mostreremo condivisione ed unità d’azione per il bene dei nostri cittadini. –