«Anche in Calabria come in tutta Italia, purtroppo – afferma il Segretario generale della Cisl calabrese, Tonino Russo, in una nota –, la pandemia da coronavirus sta scoperchiando in modo drammatico la pentola di un sistema che ha fatto crescere a dismisura la sanità privata rispetto a quella pubblica. Ciò senza che ai cittadini fossero realmente garantite prestazioni di qualità, ma anzi in molti casi, rivelando, soprattutto nei giorni del contagio, quanto meno impreparazione e approssimazione, sottovalutazione dei problemi, carenze nella protezione del personale e dei ricoverati, forse anche tentativi di nascondere realtà che è peraltro impossibile occultare.
È il momento di cogliere le opportunità che si aprono riguardo alle risorse, a cominciare dall’ impegno del Governo per la rimodulazione, in chiave anti-crisi e di concerto con le Regioni, di parte delle risorse non spese dei Fondi strutturali in scadenza. Come ha evidenziato il Segretario generale aggiunto della Cisl Luigi Sbarra dopo un recentissimo incontro con il Ministro Provenzano, infatti, la flessibilità concessa dalla Commissione Europea libera circa 10 miliardi che possono essere utilizzati anche per investimenti nella Sanità: certo non per alimentare inefficienze e riserve di caccia, ma per la rinascita di un sistema che rivela quotidianamente le sue fragilità e che in questi giorni fa emergere con più evidenza le sue falle, a cominciare dalla confusione su chi decide cosa e sulle scelte dei diversi attori istituzionali.