Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione della
Giornata internazionale dei bambini innocenti vittime d’aggressioni (International Day of Innocent
Children Victims of Aggression), approvata dall’Assemblea delle Nazioni Unite con GA Resolution
(A/RES/ES-6/8) del 19 agosto 1982, richiama l’attenzione del mondo della scuola e dei media su
una delle problematiche più drammatiche e nefaste per il progresso della società : la violenza
esercitata contro minori inermi.
Molteplici sono le notizie riportate dalle varie agenzie riguardanti ritorsioni e attacchi terroristici
perpetrati ai danni di civili e giovanissimi nei vari paesi interessati da conflitti bellici in Asia o
Africa. Per non parlare dei profughi o dei piccoli clandestini in fuga dalla fame o guerra nella
propria regione di provenienza che subiscono le angherie di adulti senza scrupoli.
Nonostante le sollecitazioni dell’Onu e di altre organizzazioni umanitarie troppe crudeltà e barbarie
si abbattono sula popolazione più indifesa e preziosa del pianeta
La violenza in sé è un atto odioso, vile, esecrabile, il cui esito finale, purtroppo in molti casi,
determina la dissoluzione dell’integrità psichica della persona abusata; specialmente quando si tratta
di una piccola vittima.
Da qui la difficoltà di superare il trauma subito con ripercussioni gravi sulla possibilità di condurre
un’esistenza normale e sviluppare le proprie potenzialità in seno alla propria comunità di
appartenenza in modo sereno e proficuo.
La violenza in molti casi genera violenza, stati di aggressività o al contrario passività. È una spirale
su cui intervenire, prevenendo.
Perché i maltrattamenti non riguardano solo bambini collocati in qualche sperduto angolo di mondo
per i quali ci sembra di non poter operare; in realtà in molte famiglie italiane l’orrore è dietro
l’angolo.
Proprio per tale ragione la scuola deve saper cogliere eventuali segnali di malessere e interpretare
quanto più è possibile il disagio di una potenziale vittima. Attraverso il dialogo, i dibattiti incentrati
sul tema, forme di espressione grafiche o verbali o l’incontro con medici e psicologi si potrà aprire
una “finestra” su una realtà sommersa, buia, negata, che, individuata potrebbe consentire invece il
recupero e maggiore tutela ai soggetti da proteggere.
“Non ci può essere rivelazione più acuta dell'anima di una società che il modo in cui tratta i suoi
bambini.” (Nelson Mandela)
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU