Ho letto la nota diffusa in queste ore dall’Amministrazione comunale di Corigliano-Rossano in cui il
vicesindaco Claudio Malavolta vorrebbe dare conto del suo presunto impegno in merito al Porto di
Schiavonea e, nello specifico, per le strutture destinate all’alaggio e al varo delle barche. Per
deformazione professionale e cultura rispetto il lavoro altrui e spero sempre che gli altri facciano
lo stesso. Siccome, però, il vicesindaco Malavolta ancora una volta sul Porto continua a millantare
credito e risultati è giusto che, una volta per tutte, venga ristabilita la verità dei fatti. Malavolta
dovrebbe raccontare ai cittadini quale è il suo reale impegno per la struttura e, in particolare, per
l’alaggio e il varo. Nella sua nota di ieri sembra che il merito dei risultati raggiunti sul porto e
sull’incameramento delle strutture (necessarie per programmarne il reale sviluppo futuro) sia
stato tutto suo e della sua amministrazione ma le cose stanno diversamente. Basta fare una
semplice ricerca tra le varie notizie presenti sul web e sui giornali per vedere come l’8 luglio dello
scorso anno fui costretta a produrre, addirittura, una richiesta ufficiale di accesso agli atti al
Comune di Corigliano-Rossano (che da lui dovrebbe essere amministrato) per ottenere questi
famosi documenti che lui cita come se nulla fosse accaduto in precedenza. Una istanza che avevo
presentato nei primi mesi del 2020 e che avevo sollecitato a mezzo stampa nel maggio 2020 senza
ottenere risposta e per i quali avevo detto esplicitamente al sindaco che ero disposta anche ad
accollarmi le spese delle copie fotostatiche per velocizzare la pratica perché altrimenti la
Commissione di incameramento non avrebbe potuto procedere nel completamento. Siamo
arrivati a questo punto perché il Comune per anni ha negato questi documenti alla Capitaneria di
porto e agli altri enti che siedono al tavolo. Mesi e mesi di ritardi ingiustificati quando ci dovrebbe
essere addirittura un vicesindaco delegato al Porto che dovrebbe lavorare ogni giorno
incessantemente dalle 8 di mattina alle 8 di sera per risolvere questi ed altri problemi del territorio
ma, invece, siamo all’immobilismo più totale. Dopo questi gesti eclatanti la situazione si è smossa
e una grande parte dei documenti è arrivata ma il problema è rimasto per i manufatti costruiti nel
Porto dalla Lega Navale sezione di Corigliano. E qui veniamo alla questione dell’alaggio e varo,
altro argomento dove il sedicente vicesindaco non dice la verità per nascondere il suo
immobilismo. Malavolta, infatti, non può sapere che io stessa sono stata lunedì in Capitaneria
(prima di salire a Roma per andare al lavoro in Senato) per fare visita al Comandante Francesco
Cillo sia per porgli i miei saluti istituzionali visto il suo recente arrivo in città e sia per fare il punto
della situazione sul Porto. Il vicesindaco, soprattutto, non poteva sapere, perché non ne era stata
data da me comunicazione, che a reperire l’ultima documentazione necessaria al prosieguo della
procedura sono stata proprio io trovandola agli uffici del Genio Civile dislocato presso la Regione
Calabria dopo averli chiesti anche alla Lega Navale ma senza avere mai avuto riscontro positivo.
Ecco perché pensava di prendersi, ancora una volta, meriti non suoi a cuor leggero sperando di
farla franca. Il vicesindaco, piuttosto, dovrebbe spiegare perché invece di schierarsi dalla parte dei
pescatori, oggi si schiera al fianco di chi, per anni, ha tenuto bloccato lo sviluppo del porto anche
non consegnando la documentazione necessaria per l’incameramento delle strutture dell’alaggio e
varo. E a nulla valgono le richieste fatte sottovoce dall’Amministrazione comunale di poter gestire,
una volta risolti tutti i problemi, la struttura dell’alaggio e varo. Infine, a proposito della sua
fantomatica interlocuzione stabilita anche con l’Autorità portuale di Gioia Tauro perché non
racconta che nella penultima riunione prima della presentazione degli elaborati della banchina
crocieristica, che abbiamo ottenuto insieme all’ammiraglio Agostinelli dopo tanto lavoro, ha
cercato di far saltare il banco volendo inserire per forza un progetto che favorisse i privati e che
prevedeva la costruzione di un porticciolo turistico interno che andava a modificare, addirittura, il
bacino di evoluzione della struttura di Schiavonea alterandone forma ed ecosistema? Un progetto
non praticabile visto che l’Autorità portuale stessa ha più volte specificato che, al momento, sono
possibili solo adeguamenti tecnico-funzionali e non modifiche sostanziali alla struttura. Queste
sono le “famose” interlocuzioni portate avanti dal delegato alla portualità dell’Amministrazione
comunale di Corigliano-Rossano. Una gestione che, come dimostrano i problemi idrici in città di
questi giorni, fa acqua da tutti le parti e di cui i cittadini, a ragione, chiedono le dimissioni. È di
questi grandi ritardi e incapacità amministrative che Malavolta (e Stasi) dovrebbero prendersi i
meriti, non di certo del lavoro altrui. Da parte mia continuerà il grande impegno per mantenere
una promessa fatta sin dall’inizio del mio mandato assicurandomi che tutto venga fatto nella piena
trasparenza e legalità proprio come sta procedendo la Commissione di incameramento (formata di
diritto da Capitaneria di Porto, Autorità Portuale e Genio Civile) e che, anche una volta completata
la procedura, l’assegnazione della gestione del tanto agognato sistema di alaggio e varo avvenga
secondo quanto previsto dalla normativa vigente.