l Tribunale di Castrovillari ha accolta la richiesta di revoca della misura cautelare avanzata dagli Avv.ti Provino Meles e Raffaele Meles
Cariati, sabato 10 luglio 2021
Torna in libertà il noto ristoratore di Cariati, il 33enne G. I., difeso di fiducia dagli
avvocati penalisti Raffaele Meles e Provino Meles, tratto in arresto nei giorni scorsi
con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
In sede di interrogatorio di garanzia tenutosi venerdì mattina, a seguito del quale
era stato fissato il procedimento per direttissima, la difesa dell’uomo ha avanzato
al Tribunale di Castrovillari richiesta di revoca della misura cautelare sottolineando
come non fossero più sussistenti le esigenze cautelari anticipando di voler – nel
procedimento per direttissima – definire il tutto con un rito alternativo.
L’uomo era stato tratto in arresto e sottoposto ai domiciliari dagli agenti del
Commissariato di P.S. di Corigliano Rossano mercoledì scorso quando a seguito di
una perquisizione prima nel suo locale e poi a casa, erano stati rinvenuti 13
grammi di cocaina purissima, trenta grammi di marijuana, diversi grammi di
mannitolo utilizzato per il taglio della cocaina, 24 grammi di hashish, tre bilancini
di precisione, ed altro materiale utilizzato per il confezionamento ed il taglio della
sostanza stupefacente nonché due armi da sparo; inoltre, era stato rinvenuto dagli
operanti della Polizia Giudiziaria, un appunto sul quale il 33enne aveva segnato i
nomi delle persone alle quali aveva ceduto lo stupefacente, quantità e il prezzo.
Per tali ragioni all’uomo veniva contestata la forma più grave dell’art. 73 DPR
309/90, ossia il comma 1 del medesimo articolo, che prevede la reclusione da un
minimo di anni sei sino ad un massimo di venti e con la multa che va da un
minimo di 26 mila euro sino ad un massimo di 260 mila.
E proprio su tale aspetto che gli avvocati Meles hanno incentrato la loro strategia,
insistendo affinché la fattispecie di reato venisse derubricata dal citato comma 1
alla forma meno grave. Richiesta totalmente condivisa dalla Procura della
Repubblica ed accolta dal Tribunale, il quale, concedendo all’indagato il beneficio
della sospensione condizionale della pena e della non menzione, lo ha posto
definitivamente in libertà senza alcun obbligo.