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Sollecitata da un cittadino di S. Maria Capua Vetere (CE) che fin da febbraio 2020 guardava con
curiosità alle indagini stratigrafiche e alle scoperte avvenute nel cantiere del nuovo centro
commerciale autorizzato lungo Via Galatina (in proprietà Orsi Immobiliare), e temeva che la
conservazione delle evidenze archeologiche riconoscibili nelle immagini aeree, se sottovalutate,
potesse essere a rischio, il 18 giugno u.s. ho scritto all’Ufficio territoriale di tutela del Ministero
della Cultura (MiC) per avere risposte ufficiali. Il comprensibile riserbo mantenuto sull’argomento
dalla Soprintendenza Abap per le province di Caserta e Benevento nei confronti della comunità
locale, e la ‘blindatura’ del cantiere, avevano finito per suscitare, nei residenti, lasciati del tutto
all’oscuro della situazione, il sospetto di una qualche connivenza dello Stato con la Proprietà. Un
articolo del luglio 2020 sulla testata on line “Casertace”, tutto giocato sul filo dell’ironia, aveva
potuto fare la storia dell’espansione edilizia incontrollata nell’area a Nord di S. Maria Capua Vetere
ma non offrire informazioni di sorta sulla natura e l’importanza delle vestigia emerse. Un lotto di
terreno, peraltro, quello interessato dai lavori, che nel PRG non aveva destinazione commerciale: da
Dpip che era, caduto il vincolo pip, è rimasto D industriale, mentre nel PUC è ora indicato come in
area Produttiva di Progetto.
La nota inviatami ieri dalla Soprintendenza, molto puntuale, fuga ogni timore di ‘insabbiamento’
ma al contempo conferma il vecchio detto “piove sempre sul bagnato”. Le più importanti scoperte
compiute nei 4 saggi di scavo risultati positivi e nei relativi ampliamenti (4 su 22 totali, aperti
nell’area di sedime del fabbricato e in corrispondenza delle altre opere previste, nonché dell’ampio
parcheggio), scoperte legate principalmente ma non esclusivamente alla necropoli dell’antica
Capua
che fiancheggiava la strada diretta al santuario di Diana Tifatina, si concentrano, infatti, per
fortuna…, proprio nella fascia più settentrionale della proprietà, destinata da progetto a spazio
verde, mentre il capannone sarà allocato nella porzione centrale, libera da preesistenze
monumentali. La Soprintendenza, evidentemente, ritiene compatibili il centro commerciale e la
tutela-valorizzazione dei resti antichi. Nell’area delle superstiti fondazioni di un grande mausoleo a
pianta circolare eretto nel I sec. a.C. invadendo un tracciato stradale del secolo precedente, una
volta completata la fase d’indagine, “
dovrà essere effettuato un restauro conservativo e valutati gli
interventi di valorizzazione del monumento e dell’area circostante destinata a verde per una
superficie di ca. 2.550 mq
”, si legge nella parte finale della nota soprintendenziale.
L’auspicio, dunque, è che la conservazione e poi la promozione a fini culturali di quanto messo in
luce possa convivere proficuamente con un’attività economica capace di attrarre, in quel luogo,
migliaia di persone. Il rispetto per le testimonianze del passato, per i beni identitari della nostra
comunità nazionale deve infatti conciliarsi necessariamente con la contemporaneità, venendo
riconosciuto non come ostacolo ma come valore aggiunto. A tal fine, mi auguro anche che la
Soprintendenza voglia presto promuovere occasioni di comunicazione pubblica dei risultati degli
scavi di Via Galatina- proprietà Orsi, così da ripagare i cittadini italiani, residenti e non, per lo
sforzo anche economico compiuto per incrementare la conoscenza della nostra storia.
Margherita Corrado (Senato, Gruppo Misto) – Commissione Cultura