Carissimi,
vorrei innanzitutto ringraziarVi per l’invito a partecipare all’incontro pubblico organizzato in
occasione della Vostra Assemblea elettiva e mi scuso se non posso essere con Voi a causa di pregressi impegni
istituzionali che mi trattengono a Roma.
Desidero però inviare i miei più sinceri auguri per la ripresa della Vostra attività sodale, dopo più di
un anno segnato dalla pandemia da Covid-19 che, anche in Calabria, ha messo a dura prova imprese e famiglie.
Ritengo che le Istituzioni, ora ancor di più, abbiano il dovere di inviare un chiaro segnale ai propri
cittadini: da questo terribile momento della Storia germinerà la rinascita del nostro Paese. E’ questo il
compito del Next Generation EU e del PNRR, la sua declinazione italiana.
Questo formidabile piano di ripresa ha come finalità il rilancio del Sistema-Paese, attraverso il
finanziamento di una serie di iniziative progettuali ed investimenti per il raggiungimento di risultati tangibili
e significativi che coprono tutte le dimensioni di sviluppo locale a partire dalla Digitalizzazione e dagli
interventi in tema di risposta ai cambiamenti climatici – per i quali sono investite rispettivamente il 27% e il
37,5% delle risorse del Piano – fino al sociale, alla formazione, all’istruzione, al lavoro.
Da donne e uomini del Sud, poi, dobbiamo essere consapevoli che ciò rappresenta una rara
occasione per il rilancio del Mezzogiorno, per la ripresa del processo di convergenza con le aree più
sviluppate del Paese. In quest’ottica il PNRR non deve essere letto da solo ma unitamente a tutti gli strumenti
delle politiche di coesione nazionali e comunitarie attivate: un ammontare di risorse finanziarie che solo per
il Sud – tra Fondi strutturali 2021-2027, REACT EU, Fondo Sviluppo e Coesione, e risorse nazionali per
interventi strategici – supera i 120 miliardi di Euro.
In aggiunta ed in complementarietà con le risorse finanziarie descritte, il Piano investirà non meno
del 40% delle risorse territorializzabili – pari a circa 82 miliardi – nelle otto regioni del Mezzogiorno, a fronte
del 34% previsto dalla legge per gli investimenti ordinari destinati su tutto il territorio nazionale.
A ciò si aggiunga che, nella suddetta quota PNRR del 40% destinata al Sud – pari agli 82 miliardi
anzidetti – non vengono annoverate le cosiddette “azioni di sistema” che, comunque, avranno una ricaduta
positiva su tutto il territorio nazionale e dunque anche nel Mezzogiorno come ad esempio gli interventi del
superbonus o gli incentivi della Transizione 4.0.
Nei prossimi dieci anni, pertanto, verranno allocati al Sud oltre 200 miliardi di Euro, un
intervento unico nella storia unitaria del Paese. E’ un’occasione che da meridionali, da Calabresi, non
possiamo mancare.
Basti pensare, a titolo meramente esemplificativo, alle risorse complessivamente destinate fino al
2030 per la realizzazione di progetti ferroviari nella Regione Calabria che ammontano a più di 15 miliardi e,
in particolare, all’AV/AC Salerno Reggio Calabria e al potenziamento della linea Ionica.
Si pensi, altresì, alle risorse che il PNRR destina al rafforzamento delle Zone Economiche Speciali
(ZES), inclusa la ZES Calabria, al fine di rendere questo strumento un catalizzatore di investimenti, un
volano di rilancio economico e sociale per il Sud. Si tratta in totale di 630 milioni di euro, previsti
nell’ambito della Missione 5, Componente 3, del PNRR, cui si aggiungono 1.2 miliardi di euro che lo stesso
PNRR – in particolare nella Missione 3, Componente 2 – riserva a interventi sui principali porti del
Mezzogiorno.
E’ poi necessario sottolineare che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non è soltanto un
programma di spesa ma di performance e quindi finalizzato al raggiungimento di obiettivi. Uno strumento
nazionale grazie al quale il Mezzogiorno beneficerà di risorse ingenti ma anche di riforme come lo
snellimento dei processi amministrativi, la semplificazione delle regole, la deburocratizzazione.
Quando nel 2030 ci guarderemo indietro non potremo avanzare la scusa che le risorse non erano
sufficienti. Ogni livello decisionale – da quello centrale a quello regionale, dalla singola amministrazione
comunale alle associazioni di categoria – sarà chiamato in questi dieci anni a collaborare ad uno sforzo
comune: assumersi le proprie responsabilità per risollevare insieme il Paese.
Ciò varrà ancor più qui, all’estremo Sud della Penisola, dove avremo la possibilità di relegare alla
Storia quella che ancora oggi, al Nord, qualcuno chiama la “Questione Meridionale”.
Con l’auspicio che nascere in questa nostra splendida terra sia sempre motivo di orgoglio e fonte di
ricchezza – materiale e spirituale – per i suoi figli, colgo l’occasione per inviare un caloroso saluto a tutti i
partecipanti,
A presto!