105
La lettura che l’Amministrazione comunale offre dell’ordinanza n. 46 del 14 luglio 2021, con cui il Presidente facente funzioni della Regione Calabria Spirlì ha ordinato alla società Sovreco spa di accettare nella discarica sita in loc. Columbra nel comune di Crotone i rifiuti “non pericolosi” prodotti dagli impianti di trattamento pubblici e privati regionali, è l’ennesima riprova di come mascherare incapacità amministrativa e strumentalizzare ogni occasione utile per continuare a fare propaganda politica di scarso livello.
Partiamo dal contenuto dell’ordinanza da leggere con l’approccio di chi vuole capire al solo fine di avere una conoscenza obiettiva della problematica rifiuti in Calabria senza lasciarsi condizionare da pregiudizi di tipo politico o, peggio ancora, dal solito vittimismo tipico della nostra provincia.
In particolare, volendo sintetizzare i presupposti su cui poggia la predetta ordinanza:
1) il servizio pubblico di raccolta e del trattamento dei rifiuti, primario ed essenziale per la tutela della salute pubblica, non può essere interrotto;
2) l’ATO Cosenza e la Città Metropolitana di Reggio Calabria sono responsabili dei ritardi nell’attuazione degli interventi necessari per rendere operative le discariche di Cassano allo Ionio, Sangiovanni in Fiore e Melicuccà e i conferimenti in siti extra regionali possono sopperire solo in parte e a prezzi esorbitanti alla mancata entrata in funzione delle predette discariche. A ciò si aggiunga la problematica dell’inceneritore di Gioia Tauro che, allo stato, lavora a mezzo servizio;
3) la discarica pubblica regionale di Lamezia Terme è, tecnicamente, impossibilitata ad aumentare i quantitativi di rifiuti in ingresso;
4) la discarica in loc. Columbra è autorizzata a ricevere “rifiuti pericolosi e non” e residua ancora di volumetria sufficiente a ricevere rifiuti di origine urbana non pericolosi;
5) la volumetria della discarica di loc. Columbra da utilizzare non costituisce sovraelevazione, ampliamento ovvero nuova autorizzazione.
In definitiva, il provvedimento adottato dal Presidente Spirlì risulta ampiamente giustificato dall’emergenza rifiuti venutasi a creare a causa delle inadempienze di ATO Cosenza e Città Metropolitana di Reggio Calabria (ne dovranno pur rispondere.. mi auguro) che vede una delle due “pattumiere” della Calabria (l’altra è quella di Lamezia Terme) temporaneamente vittima sacrificale del superiore interesse collettivo regionale in quanto in possesso dei requisiti per ricevere i rifiuti non pericolosi fino al 30 settembre 2021.
Tale ordinanza, è doveroso riconoscerlo, è inattaccabile, motivo per cui ritengo fuffa propagandistica del Sindaco Voce e compagni le paventate azioni giudiziarie sia in sede amministrativa che penale volta a rendere nel nulla quanto in essa disposto.
Vi è però un aspetto di detta ordinanza che merita particolare attenzione.
Si legge, infatti, che la “Comunità dì Ambito di Vibo Valentia con nota prot. n. 18591 del 21 aprile 2021 ha trasmesso il verbale dell’Assemblea dei Sindaci di approvazione della proposta di realizzazione di una discarica di servizio, di un impianto di compostaggio e di un vetrificatore ……la Regione Calabria, su specifica richiesta, ha assunto l’onere di finanziare gli impianti e di realizzare direttamente la discarica di servizio e il centro di compostaggio”.
Dunque, a Vibo Valentia i Sindaci della provincia si riuniscono, pianificano, progettano, attingono a fondi regionali e gettano le basi per dare una soluzione al problema rifiuti, di contro, i sindaci dell’ATO Crotone presieduta dal Sindaco Voce nel corso dei dieci mesi dal suo insediamento hanno latitato, vissuto un lungo letargo, salvo essersi repentinamente risvegliati a seguito di un’ordinanza legittima perché giustificata da un’emergenza e al grido del suo prode condottiero “Armiamoci e Partiamo” con carta bollata e chissà cos’altro intende oggi promuovere guerra alla Regione Calabria.
Questo è il problema, vale a dire, l’assoluto immobilismo e l’assenza di iniziative dell’ATO di Crotone e del suo massimo esponente nella persona del Sindaco di Crotone.
Come forze del centrodestra lo abbiamo già detto in un precedente comunicato, i 27 componenti dell’Assemblea dei sindaci sono tenuti per il ruolo che rivestono a porre in essere le azioni necessarie affinché l’ATO Crotone assolva alle funzioni cui è preordinato sulla falsariga di quanto è avvenuto a Vibo Valentia, isolando chi all’interno di essa per fini propagandistici ma anche per assoluta incompetenza e inadeguatezza intende polemizzare e andare allo scontro.
Crotone è trattata da pattumiera non per volere di Spirlì o di altri ma per responsabilità di chi l’amministra, per utilizzare la sua volgare metafora “la supposta” non ce l’ha rifilata la Regione Calabria ma il Sindaco di Crotone e la sua giunta che costringono la cittadinanza a vivere sommersa nell’immondizia e a subire pure la provocazione di vedere che si tenga pulito il centro città lasciando abbandonata le periferie.
Che altro aggiungere !
Antonio Manica
Capogruppo di Forza Italia
Partiamo dal contenuto dell’ordinanza da leggere con l’approccio di chi vuole capire al solo fine di avere una conoscenza obiettiva della problematica rifiuti in Calabria senza lasciarsi condizionare da pregiudizi di tipo politico o, peggio ancora, dal solito vittimismo tipico della nostra provincia.
In particolare, volendo sintetizzare i presupposti su cui poggia la predetta ordinanza:
1) il servizio pubblico di raccolta e del trattamento dei rifiuti, primario ed essenziale per la tutela della salute pubblica, non può essere interrotto;
2) l’ATO Cosenza e la Città Metropolitana di Reggio Calabria sono responsabili dei ritardi nell’attuazione degli interventi necessari per rendere operative le discariche di Cassano allo Ionio, Sangiovanni in Fiore e Melicuccà e i conferimenti in siti extra regionali possono sopperire solo in parte e a prezzi esorbitanti alla mancata entrata in funzione delle predette discariche. A ciò si aggiunga la problematica dell’inceneritore di Gioia Tauro che, allo stato, lavora a mezzo servizio;
3) la discarica pubblica regionale di Lamezia Terme è, tecnicamente, impossibilitata ad aumentare i quantitativi di rifiuti in ingresso;
4) la discarica in loc. Columbra è autorizzata a ricevere “rifiuti pericolosi e non” e residua ancora di volumetria sufficiente a ricevere rifiuti di origine urbana non pericolosi;
5) la volumetria della discarica di loc. Columbra da utilizzare non costituisce sovraelevazione, ampliamento ovvero nuova autorizzazione.
In definitiva, il provvedimento adottato dal Presidente Spirlì risulta ampiamente giustificato dall’emergenza rifiuti venutasi a creare a causa delle inadempienze di ATO Cosenza e Città Metropolitana di Reggio Calabria (ne dovranno pur rispondere.. mi auguro) che vede una delle due “pattumiere” della Calabria (l’altra è quella di Lamezia Terme) temporaneamente vittima sacrificale del superiore interesse collettivo regionale in quanto in possesso dei requisiti per ricevere i rifiuti non pericolosi fino al 30 settembre 2021.
Tale ordinanza, è doveroso riconoscerlo, è inattaccabile, motivo per cui ritengo fuffa propagandistica del Sindaco Voce e compagni le paventate azioni giudiziarie sia in sede amministrativa che penale volta a rendere nel nulla quanto in essa disposto.
Vi è però un aspetto di detta ordinanza che merita particolare attenzione.
Si legge, infatti, che la “Comunità dì Ambito di Vibo Valentia con nota prot. n. 18591 del 21 aprile 2021 ha trasmesso il verbale dell’Assemblea dei Sindaci di approvazione della proposta di realizzazione di una discarica di servizio, di un impianto di compostaggio e di un vetrificatore ……la Regione Calabria, su specifica richiesta, ha assunto l’onere di finanziare gli impianti e di realizzare direttamente la discarica di servizio e il centro di compostaggio”.
Dunque, a Vibo Valentia i Sindaci della provincia si riuniscono, pianificano, progettano, attingono a fondi regionali e gettano le basi per dare una soluzione al problema rifiuti, di contro, i sindaci dell’ATO Crotone presieduta dal Sindaco Voce nel corso dei dieci mesi dal suo insediamento hanno latitato, vissuto un lungo letargo, salvo essersi repentinamente risvegliati a seguito di un’ordinanza legittima perché giustificata da un’emergenza e al grido del suo prode condottiero “Armiamoci e Partiamo” con carta bollata e chissà cos’altro intende oggi promuovere guerra alla Regione Calabria.
Questo è il problema, vale a dire, l’assoluto immobilismo e l’assenza di iniziative dell’ATO di Crotone e del suo massimo esponente nella persona del Sindaco di Crotone.
Come forze del centrodestra lo abbiamo già detto in un precedente comunicato, i 27 componenti dell’Assemblea dei sindaci sono tenuti per il ruolo che rivestono a porre in essere le azioni necessarie affinché l’ATO Crotone assolva alle funzioni cui è preordinato sulla falsariga di quanto è avvenuto a Vibo Valentia, isolando chi all’interno di essa per fini propagandistici ma anche per assoluta incompetenza e inadeguatezza intende polemizzare e andare allo scontro.
Crotone è trattata da pattumiera non per volere di Spirlì o di altri ma per responsabilità di chi l’amministra, per utilizzare la sua volgare metafora “la supposta” non ce l’ha rifilata la Regione Calabria ma il Sindaco di Crotone e la sua giunta che costringono la cittadinanza a vivere sommersa nell’immondizia e a subire pure la provocazione di vedere che si tenga pulito il centro città lasciando abbandonata le periferie.
Che altro aggiungere !
Antonio Manica
Capogruppo di Forza Italia