Ci siamo, oramai manca davvero pochissimo, l’estate anche se non ancora terminata, ha già dato il meglio di se, ed un nuovo campionato, una nuova stagione stanno per iniziare.
Una stagione – quella calcistica – che si preannuncia diversa e ricca di novità.
La sessione di calciomercato è stata tra le più intense ed importanti degli ultimi 10 anni, e potrà ancora riservare grandi sorprese. Tantissimi movimenti, qualche colpo di scena, e soprattutto molto più denaro in circolo rispetto agli ultimi anni.
Non siamo certo a livello dei 222 mln del Psg per Neymar – e menomale aggiungeremmo noi – ma la mole di affari conclusa in questa sessione estiva, per quanto riguarda la serie a è di un numero davvero interessante.
Merito di alcuni investitori stranieri, che hanno intravisto nel calcio italiano un trampolino di lancio per “europeizzare” le loro aziende e se vogliamo i loro affari.
Ma è il gioco delle parti, che conviene a tutti, anche se non sappiamo fino a che punto.
Conviene ai vecchi proprietari che hanno ceduto a suon di quattrini, conviene ai nuovi proprietari che hanno acquisito dei marchi importanti e conosciuti in tutto il mondo.
Conviene ai tifosi, soprattutto (per ora) quelli delle milanesi, che sognano di tornare ad alti livelli, interrompendo l’egemonia bianconera.
Ecco, forse se c’è qualcuno a cui tutto ciò non conviene, quello è il club torinese, che mai come quest’anno dovrà riservare le energie anche per il campionato, non potendosi concentrare (quasi ed esclusivamente) sull’ormai obiettivo dichiarato: la coppa dalle grandi orecchie.
In tutto ciò, in tutto questo “tourbillon”, si inserisce il Crotone.
Cosa c’entra il Crotone, avremmo detto solo pochi anni fa…
Già perché in questa nuova serie a, in questo nuovo progetto di rilancio del massimo campionato di calcio italiano, c’è anche la compagine pitagorica, c’è ancora chi riesce a fare calcio con risorse limitate, ed è bene ricordarlo se mai qualcuno lo avesse dimenticato.
Quel piccolo club, di quella piccola e bistrattata città, che solo 25 anni fa giocava i campionati dilettantistici, limitandosi a trasferte sui campi di Paola o Siderno (con tutto rispetto per questi centri della Calabria), adesso si ritrova al cospetto della grandi del calcio d’Italia e perché no, d’Europa.
E si ritrova a rappresentarla tutta, la Calabria, perché lo si voglia o no, Crotone e’ una cittadina della calabria e come tale rappresenta la regione stessa, può essere un vanto per tutti i calabresi, anzi deve esserlo.
Crotone ed il Crotone calcio, si apprestano a disputare – per il secondo anno consecutivo – il campionato di serie a: sara’ un percorso lungo e pieno zeppo di ostacoli.
Si parte con una base migliore rispetto allo scorso anno: intanto gli “squali” non saranno costretti ad emigrare a Pescara, ma giocheranno regolarmente allo Scida sin dall’inizio.
In secondo luogo, è rimasto un gruppo di calciatori dai quali ripartire ed i nuovi innesti sembrano essere all’altezza.
Infine, manca davvero poco perché vengano ultimati la copertura della tribuna ed il “mini” centro sportivo dove finalmente e comodamente gli squali si potranno allenare.
Insomma, una serie di indizi che ci portano a pensare ad un campionato meno complicato.
Ma non sara’ così, ripetersi e’ sempre più difficile.
Riuscire ad ottenere una seconda salvezza, sara’ un’impresa, ma il Crotone calcio oramai ci ha abituato anche ai miracoli.