Turino: “Nessun rapporto con il Marocco: Sahara Libre”
Nessun accordo con il Marocco, fino a quando questo non avrà riconosciuto l’indipendenza del Sahara Occidentale e non avrà ritirato il proprio esercito dalle città saharawi.
Anche questa volta l’amministrazione Voce si dimostra totalmente estranea alle dinamiche sociali, culturali e politiche di tutta Europa.
E mentre il “Vecchio Continente” getta le basi per una risoluzione del conflitto del Sahara Occidentale, l’amministrazione Voce stringe patti con chi nel proprio territorio ha fatto del sopruso e della negazione dei diritti uno stile di vita.
Un muro lungo più di 2.000 chilometri nel deserto africano. Una guerra di 15 anni che si è conclusa ma un conflitto che ancora oggi non ha fine. Un referendum per l’indipendenza richiesto dall’Onu che non è mai stato fatto. E un popolo che vive da più di 40 anni nei campi profughi. È questa la storia dell’ultima colonia africana, quella del Sahara occidentale e del suo fiero popolo: i saharawi.
La popolazione saharawi vive, ancora oggi, divisa, in parte nei campi di rifugiati in Algeria e in parte nel Sahara occidentale sotto il dominio del Marocco.
Da novembre 2020 si sono verificati nuovi scontri tra il Regno del Marocco e il Fronte Polisario dopo quasi 30 anni di “cessate il fuoco” firmato tra le parti.
Crotone, negli anni precedenti si era già mossa dimostrando solidarietà e sostegno al popolo Saharawi, e sollecitando la fine delle ostilità nell’area e l’avvio di un reale percorso di pace.
Non possiamo che ribadire l’importanza dell’indipendenza per i Saharawi e il valore del principio di autodeterminazione anche per questo popolo, diritto negato da un Marocco sordo e cieco alle istanze del mondo occidentale.
Nessun gemellaggio fino a quando il Marocco non avrà sancito l’indipendenza del Sahara Occidentale e del popolo dei Saharawi.
L’Italia e la Calabria sono la culla della civiltà occidentale, una civiltà che ha elevato parole come libertà e democrazia a valori universali.
Non possiamo accettare che i nostri valori vengano calpestati nel nome di una finta integrazione.
L’esperienza vissuta personalmente nei campi profughi Saharawi in Algeria, e la visita una delegazione di questo fiero popolo a Crotone nel 2011 hanno lasciato un segno indelebile nella mia vita e in tutti quelli che hanno condiviso questi momenti.
La cecità e l’ignoranza di un’amministrazione comunale non può svilire la dignità, la storia e la cultura del nostro popolo.
Sahara Libre!