Legambiente Calabria esprime soddisfazione per il sequestro preventivo delle strutture del Villaggio Camping “Marinella” di Isola Capo Rizzuto, disposto dalla Procura di Crotone ed eseguito dai Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Transizione ecologica, con il supporto dell’Arma territoriale, nell’ambito dell’operazione “Vista mare”.
Nel villaggio sono state realizzate 25 villette con relativi allacci ad utenze e scarichi ed altre opere abusive come piscine e strade di accesso al mare per un valore di 2,5 milioni di euro.
Gravissimi i reati contestati ai trenta indagati che vanno dalla lottizzazione abusiva in area sottoposta a vincolo paesaggistico, alle opere realizzate in assenza di permesso di costruzione, alla falsità ideologica in certificati commessa da esercenti un servizio di pubblica necessità, al falso ed allo scarico abusivo.
“Una ulteriore ferita – commenta la presidente regionale Anna Parretta –al territorio di Isola Capo Rizzuto ed alla sua Area marina protetta, uno dei tratti costieri più belli ed importanti della Calabria, sottoposta a stringenti vincoli paesaggistici, ambientali ed archeologici”.
“L’abusivismo edilizio ed i reati connessi al ciclo del cemento – continua Parretta –continuano a costituire una vera e propria piaga per la nostra regione. Nell’ultimo Rapporto Ecomafia presentato da Legambiente pochi giorni fa, la Calabria è al quarto posto, con ben 1082 reati, nella classifica nazionale del ciclo illegale del cemento. Ben quattro province calabresi si collocano nelle prime venti posizioni con Cosenza al secondo posto, Reggio al quinto, Crotone al tredicesimo e Vibo al quattordicesimo posto. Legambiente Calabria, anche attraverso il proprio circolo territoriale di Le Castella, proseguirà il proprio lavoro a salvaguardia del bene comune, e si costituirà parte civile nel procedimento penale in corso per chiedere l’accertamento della verità e la condanna dei responsabili”.