I carabinieri della Stazione di Sant’Onofrio, insieme a quelli Forestali, hanno scoperto quella che è stata definita una “bomba ecologica”, destinata a colpire il fiume Mesima e, a valle, inondare sostanze inquinanti nel tratto di costa tirrenica del vibonese.
Gli accertamenti hanno riguardato il il sistema di depurazione comunale del Comune di Sant’Onofrio ed hanno portato alla scoperta di “gravissime irregolarità”.
In particolare, i carabinieri hanno documentato, scandagliando un’area di oltre 600 metri quadrati, in contrada Tomarchiello, località Scarpaleggia, il mancato funzionamento dell’impianto e lo sversamento diretto dei reflui fognari direttamente nel fosso “Valente”, confluente nel fiume Mesima. Le verifiche, inoltre, avrebbero consentito di portare alla luce anche ulteriori fonti di inquinamento ambientale e, in particolare, la realizzazione abusiva di alcuni bypass all’impianto, così che, anche durante il suo funzionamento, si sarebbe comunque realizzato un illecito sversamento di materiale. I responsabili di una società catanzarese che gestisce l’impianto sono stati segnalati all’autorità giudiziaria e il depuratore è stato sottoposto a sequestro su disposizione della Procura e, contestualmente, affidato in custodia al sindaco. Al vaglio degli investigatori anche la posizione di personale dell’Ufficio tecnico e di una ditta appaltatrice di alcuni lavori nel sito.
“Nonostante i numerosi appelli a maturare una cultura della legalità e del rispetto dell’ambiente, vera ricchezza del territorio, lanciati dal procuratore della Repubblica Camillo Falvo all’indomani del suo insediamento e in ogni suo pubblico intervento – rilevano i carabinieri – ancora una volta deve registrarsi però la necessità di un intervento dei carabinieri e dei magistrati per porre freno ad una pericolosa situazione di inquinamento e di degrado ecologico”. (ANSA).