La grave crisi politico amministrativa, che si sta consumando nel palazzo comunale, ci lascia perplessi e sconcertati, sia per le modalità che per le tempistiche con cui sta avvenendo, e soprattutto non ci fa ben sperare per il futuro dei nostri quartieri.
Avvertiamo un senso di smarrimento, di vuoto, che nessuno sembra in grado di poter colmare, e con il passare del tempo non sta facendo altro che aumentare le nostre preoccupazioni.
Cercheremo in tutti i modi di non cadere nella trappola della speculazione, sforzandoci di non esprimere giudizi affrettati, pur avendo la consapevolezza e la capacità di analisi politica di tutto ciò che sta accadendo all’interno del palazzo, sicuri, che al giudizio finale, ci penseranno i cittadini a tempo debito.
I fatti: la città vive una crisi economica, sociale e culturale che non conosce precedenti, è relegata da tempo nei bassi fondi di tutte le statistiche nazionali, ha un tasso di emigrazione intellettuale impressionante che non consente un ricambio della classe dirigente, non riesce a costruire un modello economico credibile che garantisca un futuro ai nostri figli, e molto probabilmente, sperando di essere smentiti dai fatti, se non si cambia subito marcia, non beneficeremo della grande opportunità di sviluppo offerta dai PNRR. Una realtà triste la nostra, poiché, nonostante abbia peculiarità da fare invidia a tutto il mondo, risulta essere la più povera d’Italia.
Come su detto, non emettiamo sentenze politiche, ma vogliamo segnalare a tutta la classe politica crotonese, che mentre si litiga, ci si divide, si scelgono strade senza via d’uscita, i nostri popolosi quartieri soffrono, sprofondano, vivono uno stato d’abbandono totale, e cosa più assurda nessuno si accorge che ci sono tante famiglie che vivono in povertà. Allora consentiteci di porvi due semplici e banali domande:
Cosa ci avete riservato per il nostro futuro?
Perché devono essere sempre i cittadini, ignari di quanto accade, a pagare il prezzo più caro?
In questo momento così delicato, non è facile prevedere cosa succederà, ma qualsiasi scenario politico abbiate in mente di portare avanti, questo dovrà essere supportato da una visione chiara, basata soprattutto su una programmazione politico amministrativa di rilancio della città, condiviso dal più ampio schieramento politico, senza l’esasperazione di tifoserie scriteriate, che non entrando nel merito delle problematiche, o meglio, non conoscendo le problematiche, pregiudica il regolare svolgimento dell’attività da parte di amministratori chiamati ad autodeterminarsi con lucidità e serenità. “SI CHIAMA DEMOCRAZIA”. CI pare, e nessuno c’è ne voglia, che questo particolare importante sia sfuggito di mente a più di qualcuno. “IL RISPETTO UMANO E POLITICO È ESSENZIALE”. Bisogna aprire un confronto con i rappresentanti della società civile, che serva da “connessione” con la cittadinanza sempre più disaffezionata, altrimenti qualsiasi scelta si faccia, rischierebbe di non essere compresa da una società oramai stremata, che non ha più la forza di reagire.
In conclusione, ed il riferimento non è a chi è stato legittimamente eletto a cui va data una seconda opportunità, ma, a chi ha dimostrato in questi mesi di non essere all’altezza del delicato ruolo assunto come amministratore, faccia per cortesia un passo indietro per il bene della città e dei suoi cittadini, lasci spazio a risorse umane fresche in grado di affrontare le importanti sfide che il futuro ci ha riservato, perché, se non ve ne siete ancora resi conto non c’è più tempo da perdere.
UNA SOLUZIONE VA TROVATA PER IL BENE DELLA CITTÀ, VISTOCHÉ, IN POLITICA ESISTE SEMPRE LA SOLUZIONE.
Comitato Tufolo Farina—Comitato Fondo Gesù nel Cuore.
Alfonso Gaetano e Felice Torromino