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Crotone, On. Flora Sculco: Su Antica Kroton basta “punto e a capo”

Redazione

Per governare un territorio, per ottenere risultati, per realizzare progetti, per costruire visioni non si può sempre “ripartire da zero”, cancellando tutto ciò che è stato fatto fino a ieri per esaltare l’annuncio di oggi.

Bisogna, invece, dare continuità a ciò che è stato fatto prima, migliorarlo dove si può migliorare, ma soprattutto concludere i processi già aperti.

C’è bisogno di concretezza, la pratica del “punto e a capo” è solamente una degenerazione dialettica che nulla produce di buono.

Nei giorni scorsi si è svolto l’ennesimo incontro tra la Regione e il Comune di Crotone sull’Antica Kroton.

Le dichiarazioni rilasciate a seguito della riunione lasciano intendere che oggi e solo oggi il progetto Antica Kroton abbia visto la luce.

Questo non corrisponde a verità!

La verità non deve essere travisata ne capovolta se vogliamo migliorare i comportamenti politici, il modo di fare amministrazione e di fare governo del territorio e, soprattutto, se vogliamo veramente essere onesti, schietti e sinceri con i cittadini.

Per dare efficacia al lavoro che deve essere compiuto, è utile fare una breve cronistoria anche per dare a Cesare ciò che è di Cesare.

Il progetto da 100 milioni di euro, chiamato “Grande Kroton”, che tanto piace evocare al sindaco Voce a ogni piè sospinto, suscitando oramai un’infinita noia, non esiste più da tempo immemore.

Del finanziamento originario sono rimasti 61 milioni e settecento mila euro che non potevano e non dovevano andare sprecati.

E queste risorse erano finite sotto la polvere in uno scantinato e destinate a fare la stessa fine dei cento milioni!

Per evitare questo destino infame, ci siamo dedicati e abbiamo lavorato con impegno e con tutta la nostra determinazione per riportare in vita il progetto Antica Kroton e renderlo, finalmente, disponibile per la città di Crotone.

E abbiamo fatto di più, l’abbiamo resuscitato e trasformato in un “progetto complesso”, per il quale è stato sottoscritto un apposito accordo, il 19 marzo 2018, tra il Comune di Crotone, il Mibac e la Regione.

Accordo che è stato, successivamente e solennemente, recepito, il 5 giugno 2018, in un atto deliberativo della Giunta regionale.

E siamo andati ancora più avanti, velocemente e senza perdere tempo e senza fare chiacchiere inutili.

Il 30 luglio 2018, sono state sottoscritte le prime otto convenzioni che hanno dato operatività al progetto.

E a differenza di quanto qualcuno si ostina ancora a sostenere, il progetto ha cominciato a fare i suoi primi passi, secondo il cronoprogramma contenuto nell’accordo e negli atti deliberativi.

In primo luogo, il progetto è stato presentato alla città, che meritava e merita di partecipare ad una straordinaria avventura che può segnare un’occasione di rinascita e di un’avvincente prospettiva, non solo dal punto di vista culturale, ma anche da quello economico, sociale ed occupazionale.

È stato un evento straordinario, di cui tutti i crotonesi dovrebbero andare fieri, realizzato a marzo del 2019 al museo di Pitagora e a cui hanno partecipato, tra le tante autorità civili e militari, il Presidente della Regione, ben due Rettori, uno dei più grandi esperti italiani di comunicazione visiva (responsabile anche del progetto di comunicazione del Colosseo e di Versailles), tre università e migliaia di cittadini, altro che chiacchiere che solitamente fanno coloro che sono “adusi a non fare”.

Nel mese di giugno del 2019 si sono aperti i cantieri dell’archeologia preventiva, eseguita da parte dell’università di Lecce con le tecnologie più moderne e meno invasive presenti in Italia.

Un’attività propedeutica senza la quale nessun progetto può essere redatto e nessun cantiere può essere aperto.

I crotonesi hanno partecipato e vissuto l’archeologia preventiva con grande carica emotiva.

Questa prima attività ci ha consentito di essere presenti e partecipare alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum, dove la città di Crotone e il suo Progetto sulla riscoperta e valorizzazione dell’Antica Kroton sono stati protagonisti riscuotendo un enorme successo.

Nemo profeta in patria.

Poi tutto si è fermato.

Prima il blocco del commissario prefettizio che, tradendo gli impegni assunti al suo insediamento alla guida della città, non ha mosso un dito, non ha fatto nulla, assolutamente nulla.

Un anno trascorso inutilmente che ha aggravato e inferto un duro colpo alla condizione della città di Crotone.

E dopo è arrivato Voce, che ha parlato e non ha fatto, ha cincischiato per più di un anno e mezzo, perdendo tempo con modifiche e rimodulazioni non richieste e non necessarie, che non hanno migliorato e nemmeno qualificato il progetto, ma lo hanno snaturato e immiserito.

Antica Kroton, in quest’ultimo anno, è stato anche impoverito, sottraendo risorse importanti per destinarle ad altri e ad altro.

Mi riferisco al milione e duecentomila euro “regalato” al Ministero per la bonifica del Castello, che, invece, andava eseguita, con risorse proprie, dal Mibac che è il proprietario e responsabile della nostra fortezza Aragonese.

Abbiamo davanti il primo caso in Italia in cui il Comune finanzia il Governo.

Mi riferisco anche a quel milione e ottocentomila euro che verrà utilizzato per espropriare i terreni dell’ex area Ariston, quando, invece, si poteva operare su terreni pubblici.

I due anni di completo blocco delle attività (2020-2021) rischiano di costituire un vero e proprio macigno sul percorso dell’Antica Kroton, ma mi auguro che da questo momento in poi la strada sia percorsa velocemente e senza più titubanze, tentennamenti, interruzioni e ritardi e soprattutto che da questo momento in poi si usi solo il linguaggio della verità.

L’annuncio, dato in questi giorni dal sindaco, dell’apertura del cantiere della ex scuola di San Francesco, che dovrà diventare un vero e proprio “incubatore d’imprese culturali”, dona a tutti un po’ di ottimismo, anche se devo ammettere che i cancelli di questo cantiere avrebbero dovuto essere già aperti da tanto tanto tempo.

Progetto definitivo e gara erano già pronti, l’appalto era già stato assegnato nel novembre 2019, mancava soltanto l’ultimo passo, la consegna dei lavori, per la quale ci sono voluti, ahinoi, più di due anni.

Un’autentica vergogna!

Da questo momento in poi non bisogna più perdere ulteriore tempo e procedere spediti verso la realizzazione di tutto il progetto Antica Kroton.

Bisogna, sin da subito, costringere il Ministero a darsi una mossa, visto che ha la competenza su metà del progetto e ad oggi non ha prodotto assolutamente nulla, se non una scheda su Capo Colonna, che ha trasformato un intervento di valorizzazione del parco archeologico in una semplice azione di manutenzione ordinaria del verde e delle panchine.

Il Ministero della Cultura (Mic) va quotidianamente pressato e sollecitato per adoperarsi, finalmente, per Crotone, cosa che non ha mai fatto.

È l’ora di smetterla con “il punto e a capo”, non si può sempre dare l’idea di essere all’anno zero, uno schema questo in uso solo a chi ama incensare sé stesso, un alibi per coloro i quali hanno la consuetudine a perdere tempo e a non svolgere il proprio compito e le proprie funzioni istituzionali e di governo.

Per quanto mi riguarda continuerò a seguire e ad offrire il mio impegno e la mia collaborazione, senza risparmiare alcuna energia, come ho sempre fatto, al servizio della mia città e per il suo sviluppo.

On. Flora Sculco

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