Nel mondo sono in aumento i casi di persone e organizzazioni che fanno causa ai governi chiedendo azioni più ambiziose contro il cambiamento climatico e il rispetto degli impegni presi per contenere il riscaldamento terrestre. Stando a uno studio del Programma Onu per l’ambiente (Unep) e della Columbia University, sono 884 i contenziosi registrati entro lo scorso marzo.
Nel dettaglio, gli Stati Uniti fanno la parte del leone con 654 cause, seguiti dall’Australia con 80. In Europa si contano 49 contenziosi nel Regno Unito e 40 alla Corte di giustizia europea, cui seguono 4 cause in Francia e 3 in Germania. Non risultano contenziosi in Italia.
I casi, per cui gli autori dello studio parlano di “proliferazione”, sono di varia natura e interessano diversi aspetti legati al cambiamento climatico. Tra questi l’innalzamento degli oceani e lo sviluppo costiero, le miniere di carbone, i pozzi di petrolio e le centrali elettriche.
Si va da un gruppo di ong austriache che si sono rivolte al tribunale per bloccare la costruzione di una terza pista nell’aeroporto di Vienna, a un contadino del Pakistan che ha fatto causa al governo nazionale e regionale per aver fallito nell’attuazione delle politiche sul cambiamento climatico.