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Bonifica: il M5S avvierà un iter di verifica sul progetto POB2.

Redazione

“Dopo le bonifiche ancora lavoro”: questo il titolo molto ammiccante del convegno organizzato il 28 settembre u.s. dalla Cgil di Crotone sul progetto di bonifica (POB2) proposto da Syndial per l’ex area industriale.

Ci dà da pensare il fatto che solo nel marzo 2017 la stessa associazione sindacale aveva sottoscritto il ricorso al Tar CONTRO tale progetto di bonifica.

Il Sindaco ha già manifestato la sua contrarietà rispetto alla condivisione delle decisioni e del Progetto con la popolazione crotonese, non rispondendo alla Richiesta di convocazione di un’assemblea pubblica presentata dal Gruppo Consiliare del M5s in data 2/05/2017 a firma di 715 cittadini, richiesta elaborata secondo l’articolo 15 dello Statuto Comunale e l’articolo 55 del Regolamento della Partecipazione cittadina

Nessun contraddittorio, nessuna perplessità è stata espressa, durante l’evento, da parte di alcuno dei rappresentanti istituzionali dei vari Enti coinvolti nel  POB2, Comune/Provincia e Regione: i tecnici Syndial hanno illustrato, nella generale condiscendenza degli altri relatori, tutta la bontà di un progetto che prevede la bonifica delle discariche a mare e la Messa in Sicurezza Permanente della restante vastissima area contaminata, tramite tombatura (Capping) dei veleni industriali. Alle Associazioni di cittadini presenti non è stata data la possibilità di intervenire per i dovuti chiarimenti in merito, in quanto le loro richieste sono state rimandate in modo strategico alla fase finale, quando il Tecnico Syndial insieme agli altri attori istituzionali hanno abbandonato uno dopo l’altro l’assise, prima che i lavori fossero ufficialmente chiusi. Il tutto si è risolto, quindi, in una propagandistica sfilata fine a stessa.

Il M5S nutre fondate perplessità non solo sulla validità di questo progetto ma anche su notizie palesemente erronee e ingannevoli circolate a seguito dell’evento.

1) Secondo la legge, le aree sottoposte a Messa in Sicurezza Permanente restano totalmente inaccessibili se non da personale autorizzato e quindi interdette a qualunque utilizzo per cui, il progetto POB2, per  come si sta prospettando e senza contraddittorio istituzionale, non renderà possibile alcuna delle destinazioni di cui tanto si vocifera  nel settore turistico, terziario o dell’energia del fotovoltaico, né conseguenti posti di lavoro promessi con altisonanti titoli di giornali.

2) Esiste, a nostro parere, il rischio che i rifiuti lasciati sul posto e tombati  possano continuare ad inquinare il territorio e, in particolare, le falde acquifere; tanto più che in queste aree la concentrazione di contaminanti, secondo la caratterizzazione della stessa Syndial, è notevolmente superiore a quella ammissibile per ritenere un suolo bonificato. 

3) Dato che in passato si sono verificati terremoti con tsunami, suscita forte preoccupazione il fatto che siamo a ridosso della costa in un punto molto esposto alla violenza delle mareggiate, per cui l’azione erosiva dell’acqua potrebbe far “resuscitare” i rifiuti.

4) In ultimo è ingannevole la notizia secondo cui tale progetto avrebbe avuto l’avallo da parte degli organismi tecnici ISPRA ed ARPACAL: dai verbali della conferenza dei servizi risultano invece  loro forti perplessità sulla natura degli interventi.

Noi vogliamo sapere se siano valutabili metodologie alternative di bonifica e, per ricevere rassicurazioni, avvieremo, nel più breve tempo possibile, azioni concrete per sollecitare il Ministero dell’Ambiente ad un’attenta rivalutazione del progetto di Syndial, che mostra, a nostro avviso, diverse carenze e lascia irrisolte varie problematiche.

     Se necessario sarà presentata un‘interrogazione parlamentare al Ministro Costa. Si  avvieranno tavoli di lavoro con tecnici qualificati che valuteranno, in modo obiettivo, i complessi aspetti della questione; a tal proposito invitiamo sin da ora Syndial ad un confronto chiarificatore, tramite i propri tecnici, nella prossima due giorni che si terrà a Crotone, a fine novembre, sul tema dell’inquinamento nel nostro territorio.

Vogliamo che la popolazione sia informata correttamente ed acquisisca consapevolezza del destino che attende noi, i nostri figli e tutte le generazioni future.

Non possiamo avere più fiducia nell’operato delle amministrazioni locali, di cui ci preoccupa  l’atteggiamento troppo accondiscendente verso la multinazionale che da decenni ha sfruttato e continua a sfruttare il nostro territorio e il nostro mare con scarsa attenzione per le  gravi ricadute sull’ambiente e sulla salute dei cittadini.

Pretendiamo chiarezza e garanzia che Syndial si assuma le proprie responsabilità e non giochi al ribasso sulla pelle dei crotonesi, magari anche con il contributo,  più o meno consapevole,  di esponenti delle istituzioni locali.

La bonifica che sarà avviata non sia di pura facciata, non sia un disinnescare temporaneamente una bomba pronta a riesplodere per vari fattori, ma sia invece finalizzata ad un reale risanamento ambientale a tutela di una salute pubblica già troppo compromessa da 70 anni di esposizione a grave inquinamento da rifiuti industriali.

Lo devono al nostro territorio, lo devono alla nostra gente!

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