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Commissione Ecomafie, 229 audizioni, acquisiti 4371 documenti

Redazione

Sono state le 229 audizioni, 284 le ore di seduta, 35 le missioni con audizioni e 12 missioni per sopralluoghi, 7 missioni di studio all’estero; ed in più c’è stata l’acquisizione di oltre 4.371 documenti. Questi i dati relativi all’attività svolta dalla commissione Ecomafie nel periodo compreso tra il 9 settembre 2014 e il 30 giugno 2017, e presentati dal presidente della stessa commissione Alessandro Bratti martedì alla Camera, con un documento di 84 pagine.
“La commissione ha impostato un sistema di accountability e ha implementato un processo di reporting al fine di rendicontare le attività realizzate, i risultati conseguiti e dare evidenza del proprio operato e degli effetti generati dalla propria attività, in relazione alle finalità e alle funzioni attribuite alla commissione”, viene spiegato in un documento di 84 pagine.
Per il lavoro è stato adoperato “un criterio innovativo, introducendo elementi che hanno consentito di sviluppare un prodotto originale, di maggiore e più agevole fruibilità. Al termine della Legislatura sarà poi elaborata la relazione finale, nella quale verrà dato conto del lavoro e delle molteplici attività svolte”. Questo anche perché “sono ancora in corso di svolgimento numerose e significative inchieste”, per esempio quelle sul traffico transfrontaliero dei rifiuti o sulla bonifica deI Sin, i Siti di interesse nazionale.

“Abbiamo dato un’interpretazione che va oltre la tipica attività di denuncia di una commissione d’inchiesta – osserva il presidente della commissione Ecomafie Alessandro Bratti – cercando anche di supportare l’attività del legislatore e incrementando la capacità di ascolto dei soggetti non istituzionali”. La relazione, che traccia un bilancio di quasi tre anni di attività, mette in evidenza per esempio lo stato di avanzamento delle bonifiche nei Siti di interesse nazionale, il quadrilatero della chimica del nord, il traffico transfrontaliero dei rifiuti, il decomissioning delle centrali nucleari e la gestione dei rifiuti radioattivi, il mercato del riciclo, lo stato di attuazione della legge sugli ecoreati, e il ciclo dei rifiuti. Inoltre da alcune inchieste si sono avuti effetti successivi come per la bonifica del Sin di Casale Monferrato e il caso del deposito Cemerad con la rimozione dei rifiuti radioattivi dal sito di Statte (Ta).

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