ASSURDO FERMARE MACCHINA E INDUSTRIA TURISMO
Tutti i comuni balneari della Penisola, in modo particolare quelli nei quali il turismo è considerato e trattato come una vera e propria industria e come fonte di reddito e sviluppo locale, l’indizione e lo svolgimento di elezioni amministrative in estate si trasforma di fatto in un blocco delle attività e degli sforzi messi in campo nei mesi precedenti ed in una ipoteca su strategie ed investimenti che dovrebbero essere lasciati in eredità alle classi di governo subentranti.
Per il Sindaco Giovanni Macrì che è anche membro del direttivo nazionale dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), è quanto mai opportuno che il Governo nazionale si faccia carico di una esigenza largamente condivisa e facilmente registrabile nei comuni che governano, investono e campano di turismo da Nord a Sud, dal Tirreno allo Jonio alle isole.
Serve sul punto – prosegue – avviare una riflessione istituzionale laica e scevra da ogni condizionamento: non si possono portare a votare ad aprile, maggio e giugno, nel pieno dell’avvio di tutte gestioni turistiche degne di questo nome, comuni e città costiere, piccole e grandi di quasi tutta l’Italia come se fossimo ancora agli albori del turismo fordista dei primi decenni del Dopoguerra.
La maggior parte delle criticità direttamente o indirettamente connesse al governo locale di flussi e delle aspettative turistiche – aggiunge – emerge e viene affrontata dalle autonomie locali in quei mesi.
Continuare pertanto ad aggiungere proprio in quei tre mesi una tornata elettorale, significa interferire per ed in quel periodo cruciale e minare alle fondamenta un’azione istituzionale che nei comuni balneari, soprattutto quelli piccoli, equivale – scandisce – a come stare al fronte in battaglia.
È di tutta evidenza – conclude Macrì – che siamo ormai di fronte a quella numerosissimi amministratori hanno subito e subiscono come una aberrazione, facilmente ovviabile dal legislatore e dal Governo: prendere atto del valore economico dell’industria turistica nei comuni balneari e fissare solo per questi un limite temporale al mese di marzo al massimo per la tenuta delle elezioni amministrative.